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[Minuta]                               

Tortona, il 22 Agosto 1926.            

Distinta Signora,    

La grazia e la pace di Dio siano con Lei e Suoi Cari.    

È giunto Gigetto, e mi portò la Sua lettera. Come Ella avrà notato, non ho risposto alle lettere e telegrammi di Gigetto stesso, perché della sua posizione, viste date le sue anormalità , venne investita la Congregazione, e ora non é più cosa affare che dipenda solamente da  me.     

Egli nelle sue stranezze si scusò e ancora si scusa dicendo che é malato.

Se é malato, ha bisogno di cure, che noi dato la si non possiamo fargli a meno che la famiglia non si sottoponga, e prego la Famiglia di sottoporsi a pagargli una pensione che per metta di fargli attorno le spese necessarie.

Se é sano, la sua vita che condusse fin qui é così strana, che non é affatto da religioso. Non basta dire: voglio farmi essere religioso, ci vogliono bisogna esserlo sottoporsi vivere la vita religiosa.

Ella Io Pel momento, glielo tengo qui, ma non posso ho bisogno che in questi due anni, non avendo egli concluso nulla e avendoci lasciati molto insoddisfatti, né posso no voglio non posso considerarlo come Religioso, né posso in coscienza sottoporlo obbligarlo ad una vita che potrebbe nuocergli. - Quindi solo lo posso considerare come un pensionato. Ella mi dia i dati dei pagamenti mensili che ha fatto alla Moffa e qui, perché , come Le dissi, non è più cosa che dipenda solo da me.

Ella mi scrive che suo figlio va trattato un po' più bene. Io non credo che sia stato trattato male, tuttavia mi dica ciò che ha pagato in questi due anni e stabiliamo una pensione,  secondo il trattamento che la Signoria Vostra desidera per suo figlio.