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[Minuta]
Tortona, il 4 Marzo 1913.
Nobilissimo Signor Marchese,
Bisogna
Jeri sono venuto a Genova
Il Signore permette che in questi giorni mi trovi pressato da qualche
grave necessità per
le Opere
per i miei poveri Istituti.
Mi
sono fatto dare da Don Artana l'indirizzo di Vostra Signoria
Nobilissima dal
don Artana
e jeri
dopo pranzo sono venuto a Genova per parlarLe. Ma V. Signoria, come
forse Le avrà detto il cameriere era fuori di casa, ed anche la
Signora Marchesa era fuori.
Domandai
Il servo mi ha detto di venire dall'una alle due ma
mi toccherebbe fare un altro viaggio.
Era
venuto
Io desiderava parlare a Lei e alla Signora Marchesa dei miei orfani
ed esporre Loro certi miei bisogni, e pregarLi se nella Loro grande
bontà avessero potuto aiutarmi in qualche cosa.
Ciò
che Le
avrei detto a voce, mi fo ardito accennarglielo qui, perché , se
Dio Li ispira, possano V.
Sig.ria Nobilissima
ugualmente compiere l'opera buona. Io farò pregare tanti poveri
fanciulli per Lei e Famiglia, e il Signore, che ascolta sempre la
preghiera dei fanciulli poveri non lascerà di largamente
ricompensarLa.
Perdoni,
Sigr. Marchese, tanta mia libertà, e Dio La benedica anche della
carità
e pa
pazienza che avrà avuto di leggere la presente.
Con ossequi a V. Signoria e