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[Minuta]                   

Carissimo Professore,                  

Ricevo la gradita Sua del 17 corr.    

Mando la presente Vedo che faccio ancora a tempo a mandare la presente a Viterbo. - Va tutto bene quanto si riferisce riguarda il trasferimento al S. Cuore degli orfani che hanno terminato le Scuole di a S. Onofrio. Quanto al Prato, la cosa sembra aveva domandato al D. Ferretti di riferirmi se Ella era a Roma, poiché avrei desiderava comunicarle io la cosa nella sua interezza: essa è un po' diversa dal modo come fu presentata, appunto perché non credetti conveniente scrivere comunicare ad altri. Ecco dunque come sta: la Madre del Prato andò a stare a Cassano Ionio un bel giorno comparve a Cassano Ionio. Pareva, a principio, che fosse venuta per fare visitare il figlio, invece trovò modo di fermarsi a Cassano. A prima Dapprima pareva che si fosse messa a servizio, poi invece ho saputo certe cose, per me che Ella facilmente comprende. Il figlio stesso ne aveva vergogna e insistette di essere portato via, e diceva che la madre lo disturbava, e domandava di essere trasferito e arrossiva nel suo insistere.   

Poi la Madre scomparve, ed io soprassedetti.    

Ora vengo a conoscere che qualcuno fa perd sta per fare la farà ritornare.    

Devo anzi dirLe che, in questa faccenda, sono andato molto adagio, e, se ne domanderò il trasferimento, è proprio perché mi vi troverò costretto, per non avvilire il ragazzo, poiché Cassano è un piccolo paese, e tutti, in pochi giorni, sanno vita e miracoli di una donna forestiera, e anche la Colonia ne scapiterebbe.

Ora che Lei sa quasi tutto meglio, troverà il motivo più che sufficiente del provvedimento, che avrei sempre proposto prima e motivato, rimettendomi in tutto.

E anzi, La prego nella Sua bontà , trovandosi con Mgr. Bressan, di manifestare la cosa, anche perché egli non ne rimanga meravigliato. Io Pensai pure se si poteva non era il caso di imporre alla Madre di stare lontana da Cassano, ma vidi che sarebbe nato stato un altro gran guajo, e avrei scatenata una persecuzione alla Colonia da persona notabile del posto.   

E quanto al Putortì, permetta che Le dica l'animo mio: Lei lo interroghi io glielo farò condurre; Lei lo interroghi; ma, se Lei lo vede lo trova o Monsignor Bressan, lo trovassero desideroso di farsi religioso e di restare forse con Don Orione perché, non me lo levino leveranno.

Io lo terrò in Roma, ove ne ho già un altro della sua età , che frequenta le Scuole il Ginnasio dell'Apollinare: per egli ha il suo diploma di Maturità: può fare 1a Ginn.le all’Apollinare con altro, che  farà 2 da.                                                                 










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Continuerà a vestire borghese.    

Vuol dire che Ella lo avrà di più sotto gli occhi, avendolo in Roma, che non a Gualdo Tadino.

Tanto più che là farebbe le Tecniche, e perciò sarebbe già alquanto deviato dagli studi propri della carriera ecclesiastica. Sottopongo questa mia  considerazione alla Sua benevolenza e di Mgr. Bressan, e La prego mentre raccomando codesto caro ragazzo alla Madonna SS. domani, rimanga egli con Don Orione o passi al Seminario di Reggio Calabria, il Santo Padre e Mgr. Bressan avranno la grande consolazione di avere fatto un buon Sacerdote. A me pare che quel figlio sia veramente chiamato per la carriera ecclesiastica.     

Le dico: lo senta, - che potrei dirle di più?    

Che se anche il padre scrivesse che si oppone e preferisce faccia le tecniche, se il figlio si vuole fare sacerdote, direi di avviarlo al Ginnasio, perché sarà un buon servo di Dio.     

Mi Il ragazzo a me, come al Don Contardi, disse aveva detto più di una volta che voleva farsi sacerdote: io non ci badai dapprima: - la condotta sua del resto era ed é ottima. Mi venne solo in mente di domandare a Lei di portarlo lontano il più lontano possibile, ma le avrei scritto tutto. E, nel dovendo scrivere a Don Ferretti, accennai la cosa, ma senza svelargli il perché: La sua meraviglia non mi me di qui la ragionevolezza della Sua meraviglia e di Mgr. Bressan.    

Io non ho mai sognato, però, di fare alcun trasferimento senza il consenso del Santo  Padre e, per esso, di Mgr. Bressan e di Lei, Caro Professore.