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[Minuta]
Roma, il 28 / 1 - 916
Mio caro Amico, Le chiedo scusa, se scriverò breve per mancanza di tempo, e anche di non averLe risposto subito, sin da jeri.
I) La
ringrazio delle sue lettere, che mi furono assai gradite come
sempre.
II) Prendo anch'io sinceramente e fraternamente parte alla consolazione interiore da Lei sentita alla presenza augusta e alla parole piene di bontà del nostro Santo Padre.
Che esse Le siano di grande conforto per tutta la sua vita!
Solo
nella parola e nella dottrina celeste insegnata
dalla
della Chiesa e dal
Papa
del Vicario di Gesù Cristo è la pace, il gaudio e la gloria della
mente umana, e la speranza dell'eterna felicità.
III) Sono
anche assai lieto della buona impressione che ella
abbia
Le ha fatto D. Brizio, e del bene che egli già ha
fatto
fa agli orfani che
Iddio ajuti.
Me lo conforti sempre.
IV)
Quanto alle Orfane e alle ottime Suore, delle quali Ella mi scrive,
oramai non so proprio più che dirLe, caro Don Giovanni non
ci resta che pregare
pregare
con fede, caro don Giovanni.
Certo
la visita di Mgr. Vescovo alla (Spalletti) Ella saprà che non fu
era stata affi
consigliata al
Vescovo
né era stata desiderata da me, anzi! Io l’avevo
detto chiaro al Vescovo, prima
che egli non andasse.
Ne
ebbi poi anch'io conoscenza
dopo
notizia da Mgr. Vescovo stesso, ma dopo, che
quando casualmente lo incontrai a Piazza Capranica.
Anche
oggi
e più ci ripenso mi pare che egli non avrebbe dovuto andare
Lui credo sia poi stato malcontento di essere andato.
Pur
troppo fu un disastro al
quale
quel colloquio ed è molto doloroso dirlo, molto
ma molto
difficilmente, caro Don Giovanni, la cosa mi pareva avrebbe [dovuto]
svolgersi molto diversamente.