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[Minuta]
(Marzo 1912)
Nobilissima Signora Contessa Spalletti,
Jeri
sera è stata qui la Coari e mi parlò a lungo dell'Orfanotrofio
Bologna. L'aveva già sentita
udita quando otto
dieci giorni sono era stato al detto
Padiglione
Villaggio Regina Elena insieme col Comm. Sofio.
Ora
essa mi disse
che
manifestò desidererebbe
amerebbe poter rimaner sola sino alla metà di Marzo anche,
per avere modo di sistemare parecchie cose che si riferiscono al
governo intero della casa e alla economia, poiché essa
pensa che entrando
se come pare, col 1° di Marzo, riprendesse l'officio suo la
Direttrice, che potrebbe essa
allora fare più.
La
Direttrice ven
fu jeri
all'Orfanotrofio per qualche ora, e disse che essa,
pure riprendendo servizio, avrebbe fatto richiedere al Patronato un
vitto particolare per ordinazione del medico.
Ora
alla Coari dire
proporrebbe
parrebbe che se si
essa
lei, Signora Contessa, lo
credesse
crede conveniente che si trattenga sino a metà Marzo, potrebbe
prendere un
motivo da ciò per concedere altri 15 giorni di assoluto riposo alla
direttrice
affinché poscia si trovi anche fisicamente preparata con.
In
modo molto discreto, raccomandai in
bel modo
alla Coari di usare di molta dolcezza, pure dovendo
affrontare molti
non potendo non consentire in parecchie delle osservazioni sue.
Molte
volte conviene dissimulare, con grande indulgenza, come che talora
non sembrano
buone
paiono ottime, e financo in quelle che non ci sembrano buone, e non
pensare se non a guadagnarsi con la prudenza il cuore di chi ci sta
attorno, per poi compiere con tatto e
piano piano,
e con ogni buona
maniera di buone grazie e quasi caritatevol
di fraterna e sincerissima servitù, quelle riforme che si stimano
necessarie.
Facendo
diversamente si arrischia di perdere tutto, non perché la sostanza
musica non sia buona, ma perché spesso
dice il proverbio che è il tono che fa la musica il tono spesso
dispiace, perché
quando sa troppo di biasimo, e allora si alza forse
come un muro di separazione
fredda
tra noi e gli altri.
Che
ne dice la sig.ra Contessa
La Coari quando andò
via, però,
uscì mi parve molto confortata: è una brava figliuola! Né
vorrei In questa sit
Veda un po' Lei, nella Sua saggezza, il da farsi.
Io
la
Consigliai la Coari di fare al
più presto
una corsa a Roma e di parlare con Lei, perché molte
e
molte cose si mettono a posto sed
parland
conferendo più che per lettera.
Come
forse Ella saprà
già conosce Iddio ha disposto che venissi
esonerato
potessi dare le dimissioni da Vicario di Messina ed
io già ora mi sono ritirato di là per delicatezza.
Così
per alquanto
qualche tempo credo bene starne lontano intanto che la S. Sede e
Monsignor Arcivescovo stanno pren
facendo un altro vicario
nominando il successore, e
anche per non prestarmi al pettegolezzo o alle inimicizie
e anche alquanto dopo, per ragioni di delicatezza.
Se
dovrò
stare lontano
le cose si mettessero in modo che dovessi stare lontano per sempre,
allora, per correttezza, dovrò dare le dimissioni dalSono stato a
visitare l'Orfanotrofio del piano di Modena, alcune volte in
principio, e poi anche in questi giorni; ma Le parlerò venendo.
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[Minuta]
servitù' quelle riforme che si stimano necessarie.
Questo
ho detto più volte a Zaarolo, e feci capire alla Coari jeri
sera, ma, certo, una Sua parola in questo senso, Signora Contessa,
farà un grande bene; ma senza che s'avvedano che ho scritto a Lei in
questo senso
affinché essi possano venire sempre con ogni fiducia.
Mi
pare che, facendosi diversamente, oggi
al padiglione Bologna si arrischierebbe di perdere qualche cosa che è
troppo prezioso, e ciò non perché, dico
m'esprimerò così, la musica non sia buona, ma perché , dice il
proverbio, é
il tono che fa la musica,
e il tono spesso dispiace,
quando sa
sente troppo di biasimo.
Questo
non oso dire che sarà
sia nella Coari, ma a Sofio e a Giuliani parve alquanto così almeno
finché io fui a Messina.
La Coari se non tornò a Messina che mi parve molto confortata; é certo una gran brava figliuola, come pure sono tanto buone le Barrili, poverette! : ma, si sa, ci vuole tempo a formarsi.
Forse
una corsa a
Roma
della Coari a Roma da Lei, potrebbe giovare: anche
perché
ché, molte volte, si chiariscono e si possono decidere più
conferendo, che per lettera.
Sono
stato in questi giorni a visitare l'Orfanotrofio del piano di Modena,
e
come ci fui a principio, alcuni mesi fa, parecchie
volte
alcune volte questi
giorni ma ne:
ma ne riferirò alla mia
prossima venuta.
Come
forse la contessa conoscerà
Dio ha
disposto
dispose che potessi dare le dimissioni da Vicario di Messina, e così
ritornare alla mia
vita semplice coi fanciulli.
Per
questo per
Così, per ragioni di delicatezza, qualche tempo, sinché la Santa
Sede e Monsignor Arcivescovo non stanno
avranno nominato il mio successore, credo conveniente tenermi fuori
da Messina, anche ad evitare ogni pettegolezzo e
anche un po’ dopo per ragioni di delicatezza
di sacristia.
Ora
Sento come una grande sete di pace.
Preghi per me, e Dio La benedica coi Suoi Figliuoli!
Suo dev.mo servitore
Sac. Orione Luigi