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Roma, li 10 Giugno 1934.
Caro Don Sterpi,
Il Signore sia sempre con noi!
Ho ricevuto il v/ espresso con la lettera del Vic. Gen.le di Genova. Gli risponderò da Reggio, dove giungerò il 12 mattino, martedì, che mi voglia fissare uno dei tre giorni, dal 18 al 20 corr. poiché il 16 mattino giungerò a Genova per dire la Messa a S. Matteo alle 8.1/2 per le Nozze d'Argento dell’On.le. e poi ho bisogno di avere un po’ di respiro per intendermi con lui come regolarmi, e fare un salto a Tortona, a rivedere qualche carta.
Voi
continuate ad ordinare Novene a S. Giuseppe, e fate pregare a
tutti; ma qu[i]etamente.
II)
A Reggio mi fermerò sino
al 14;
vi telegraferò quando
precisando
meglio,
facilmente partirò nel
pomeriggio
del 14, non oltre.
III) Qui le cose si mettono bene, grazie a Dio.
Però
c'è ordine di non
fiatare,
neanche coi nostri Sacerdoti. Sino a martedì
mercoledì
scorso Mgr. Vescovo pare non
avesse risposto,
così dissero al Concilio.
In data di venerdì, 8 Giugno festa del S. Cuore, ho fatto il Ricorso, che però solo oggi è stato presentato a Sua Eminenza il Card. Serafini, Prefetto della S. Congr. del Concilio.
Esso sarà, entro la settimana, trasmesso a Mgr. Vescovo.
Egli risponderà, e poi sarà dato tutto ad un Consultore, che darà il suo voto.
La parte giuridica del ricorso fu stesa e rivenduta da due dei migliori Consultori che ha Roma.
Essi mi assicurarono che abbiamo ragione, ma non si sa mai, e conviene ed è santa cosa pregare.
Ora il numero dei chierici costì è ora diminuito; bisogna stare in guardia, se dalla Curia si chiedesse, e così diranno, forse, che ci fu Vice - Parroco Don Garaventa, ma potremo opporre che raramente era in parrocchia perché dato
alla predicazione e giornalista, poco poteva attenderci.
Durante la guerra eravamo già noi.
Se diranno che, in compenso, ci ha dato la Casa ove sono le Suore, quello può ritenersi una qualche compensazione per le £. 120.000 pubblicate e non date.
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Vi manderò, domani, per raccomandata espresso, copia del Ricorso; oggi non possono farlo, perché non ricevono raccomandate.
È riserbato a voi solo, mettetelo al sicuro, che non cada sotto gli occhi di alcuno. Ho cercato che Mgr. Vescovo non facesse brutta figura, ma non ho potuto dire di meno.
Sentiremo che cosa di nuovo dirà Lui.
A noi si conviene un gran silenzio, e che nessuno sappia da noi del Ricorso fatto.
In questo momento ricevo il vostro 2.do espresso del 9 corr. col telegramma di Gemelli per Bergi.
Di
esso si interesserà o D.
Ferretti
o D.
Parodi.
Io non ho potuto andare a Reggio per la giornata di oggi per ché
solo
jeri
sul tardi ho potuto dare l'ultima mano al Ricorso,
che venne presentato a mano solo
stamattina
al Cardinale,
che io vedrò, spero, al mio fugace passaggio da Roma; e perché
perché egli solo riceve di
mattino,
dovrò partire da Reggio in modo da essere qui pel
15 mattino,
per vostra regola.
Le vostre combinazioni sono buona cosa, ma esse saranno, caso mai, la exstrema ratio, l'ultima carta.
Per ora tutto fa sperare che la cosa vada bene, tanto più se
farete pregare, e se costì non si darà argomento e arma contro di noi.
Non avete saputo nulla dall'altra parte?
È stato provocato qualche voto dal Capitolo? o fu chiamato il voto di qualche Commissione del Clero?
È vero che Mgr. V. avrebbe interpellati quello di Serravalle, di Pontecurone, di Casteggio e Don Chiesa?
Comunque, ho creduto bene di non tardare, ad inoltrare il Ricorso, perché la questione sia posta nei veri termini e per ché, in qualche modo, la vacanza della Parrocchia abbia ad essere quanto possibile abbreviata, per il bene delle anime, ed anche per non dare argomento al Vescovo e al Clero di lamentarsi.
E a qualcuno del Clero di diffondere voci.
E per l'Ospedale, hanno poi deciso qualche cosa?
Sapete se D. Barbieri ha poi fatto ricorso per l'allargamento della Parrocchia?
O stanno, anche di là , molto abbottonati?
Se continuassero ad interpellare, se la Parrocchia resta a noi o va al Concorso, allontanate l'idea che resti a noi, dicendo che Mgr. Vescovo ha detto già a D. O. che non abbiamo alcun diritto, quindi noi non abbiamo neanche più pensarci.
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E di questo basta, per ora.
Quando ai Chierici da ordinarsi, come vi ho telegrafato, fate le pubblicazioni dei tre Diaconi, i due che sono a Tortona e di Nicola che è qui, poi di Cappelli Fausto e Fedele, e poi di quanti meglio credete che convenga far ordinare nella Tonsura e Minori; se non si potranno ordinare a Tortona si ordineranno altrove.
Ora finisco, per spedire. Parto di qui domani alle 15.
Qui si prega molto pel nostro Vescovo, che N. Signore Lo conforti di ogni bene. Vedo dal Popolo che ha conferito le Parrocchie vacanti il cui concorso andò deserto.
E che si dà conto delle Ordinazioni fatte, penso si voglia dare alla Diocesi la impressione che Sua Eccellenza sta in buone condizioni di salute e di governo.
Meglio, meglio così.
Saluto, conforto e benedico voi e tutti in G. C. e Maria SS.
Sac. Orione