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[Minuta]


Bs. Aires, 24 Marzo 1936.


Egregio Sigr. Luigi Smiriglio,


I miei migliori rispetti a Lei e alla Sua distinta Famiglia.

Suo figlio Luigi, dopo il nostro colloquio, è ritornato ancora più volte da me ad insistere che lo riceva nel mio Istituto, che è formato in gran parte di italiani. Le rag

Le ragioni che alloca del passo che vuol fare porta della Sua decisione sono alte degne e degne onorevoli e non mi pare non si possa.

Egli chiede di essere accettato ammesso pronto per ragione degli non perdere l'annata degli studi. Penso che Lei non avrà difficoltà di lasciarlo venire a provare.

Lo lasci venire a provare

Rifiutarsi a priori ragionevolmente non si può.

È un giovane di sen ha pio serio e d'intelligenza, e vedo che potrà domani fare una splendida riuscita: non si può troncargli i passi, e rifiutarlo senz'altro non si può, del resto . Un giorno mi ha detto che mi ha detto disse che se io non lo accetto va a farsi francescano.

Lo lasci venire a provare

Lo lasci venire a provare.

Per ora non lo manderò lontano, ma e non gli metterò la sottana: lo terrò a Lanus, così vedremo come far se è scarso di voglia al 7.mo Kl.tro sul cammino a La Plata.

Lei Sigr. Smiriglio, e la Famiglia potranno vederlo e parlargli tutte le volte che vogliono.

Iddio Le dia ogni bene e conforto e prosperi la Sua casa!

Con molta stima dev.mo in Xsto

     Don Orione