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[Riservata]

Roma, 28 Settembre 1939

Riservata a te, caro mio don Perciballi.

Vorrai scusarmi se ti do qualche norma, come regolarti.

Sta in tutto e sempre a quello che ti dirà Mgr. Vescovo: ti ho messo nelle Sue mani e ai suoi piedi; in Lui vedi e senti la Chiesa, vedi e ascolta Gesù Cristo.

Così, da molto peso ai consigli del Can.co Buonfiglio, che è un Amico sincero.

Vedi che io non ho premura di stabilire condizioni, né per me né per voi altri, voglio che stiamo fidenti ai piedi e nelle mani della Div.na Provvidenza, in grande umiltà, povertà e carità, poi venga che Dio vuole.

Anche dopo ci mandassero via, e dopo anni: meglio così, per non attaccarci alla terra: camminiamo guardando non alla terra, ma al Cielo; non vogliamo la terra, ma il Cielo, cioè il Signore.

Le condizioni le faranno il Vescovo e il Padre Visitatore: tutto quello che faranno Loro, per me è ben fatto.

Tu, mio buon Perciballi, vivi e ama questo spirito di fede e di abbandono alla Div.na Provvidenza e a Chi rappresenta la Chiesa.

Da Messina non ho ricevuto nulla, e sono felice come se avessi ricevuto tutto. Deo gratias!

Con gli Eremiti specialmente, ma poi con tutti, tratta con umiltà grande, con dolcezza da S. Francesco di Sales, con soavissima carità, sempre!

Non dire mai che gli Eremiti non facevano o non fanno bene: aiutali col tuo buon esempio di pietà sacerdotale, con la pazienza, con dolcezza e carità a diventare sempre più buoni e santi Eremiti.

Dio sarà con te!

Tu, con calma e serenità, vedi tutto quello che ci sarebbe da fare, ma, per ora, non fare novità, non avere il prurito di tutto rinnovare perché tutto o come se tutto andasse male. No! Sarebbe un grave sbaglio. Prendi le cose con prudenza, con calma e sempre con discrezione e dolcezza, e non pretendere di voltare il mondo in poco tempo. No. Governa bene la lingua.

Vedere bene tutto, tacere, pregare, e fare le cose con pace e serenità d'animo.

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Non dire mai che le cose a S. Corrado andavano male, non dirlo mai più, e con nessuno, che c'è tutto da rifare: sarebbe sempre una cosa detta senza prudenza e senza tatto delicato, anche fosse vero. Certe cose non si dicono, non si devono dire, anche se sono vere.

Così, non criticare mai le abitudini o i costumi del popolo tra il quale sei, Mai! Mai! Mai!

Pensa che ogni popolo ha i suoi costumi, e sono buoni agli occhi suoi, rispettiamoli! E se anche qualche cosa c'è , taciamo, e lodiamo sempre il popolo tra cui viviamo.

O dirne bene o tacere.

Non posso mandare altro personale, per adesso, tu sai bene che il Visitatore vuole che si aspetti, desidera che tu, intanto, studi bene la posizione, veda bene tutto con calma, e poi riferirai, e allora verrà l'altro Sacerdote, e cominceremo con uno o due, come diranno il Vescovo e il Padre Visitatore. Io, per San Corrado, farò tutto tutto quello che potrò, sta certo.

Prega e fa pregare pel tuo

     Don Orione

     d. D. P.