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[Minuta]


Anime e Anime!

   Venezia, il 25 Aprile 1926.

Festa di S. Marco


Caro Don Saba,


La grazia e la pace di N. Signore siano sempre con noi!

Ricevo, qui in ormai breve sunto trasmessomi da Can.co Perduca, la lettera che mi avete diretta a Tortona.

Qui Sono stato a Roma sino al 19 corr., ma non sapevo ignoravo che vi si trovasse Sua Eccellenza Rev.ma Mgr. Paino.

[…]Ora non potrei Tornare subito a Roma ora non lo potrei; e poi, sentite caro Don Saba, già mi pare avervelo scritto: io non chiedo intendo chiedere in proposito in proposito nulla, come come non ho mai mai chiesto mai nulla.

Quelle facoltà La Curia Arcivescovile di Messina ci dica quello che dobbiamo fare e quello che non dobbiamo fare; ci dia, ci tolga, faccia Essa in in Domino come crede, e disponga disponendo nella Sua saggezza come riterrà meglio.

Ma sia Solo sia tutto per amore e ben chiaro et libenter e niente per forza, et non libenter.

Per questo, o meglio Anche per questo, vedete, ho evitato sempre di rispondere direttamente, cioè per senso di doverosa delicatezza, per lasciare ogni più grande libertà onde vi ho detto di interpellare chi venne desiderato che si interpellasse qualcuno venuto ad officiare la Chiesa dopo di me.

Quando a Messina il Clero era scarso pel terremoto e poi per la guerra, il Signore s'è dato degnato di servirsi della piccola Congregazione per quel po’ d'aiuto alle anime in codesto Rione, che si poté, e di tutto ne sia benedetto il Signore.

Ora lasciamo un po’ fare e se non si potrà più, vedia abbandoniamoci, siamo figli della Divina Provvidenza, senza ora

Può darsi che la Divina Provvidenza ora voglia qualche altra cosa: e da ved lasciamo un po’ fare al Signore.

Non dobbiamo essere attaccati ai avere attacchi ai posti: da Messina ora potremmo venir via silenziosamente e senza che la nostra dipartita possa essere malamente interpretata.