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[Minuta]
Caro Don Tibuzio,
La grazia di N. Signore e la Sua pace siano con noi!
Speravo
di mandare a Rosario in questi giorni, Don Dutto, il quale deve
andare a Rosario; ma vedendo che, forse dovrà tardare, ritengo
necessario comunicarti una lettera che ho ricevuto sin dal
da dieci giorni ante dal Padre Mariano.
Caro
Padre
Don Tribuzio, richiamo la tua memoria a voler ricordare certe
raccomandazioni che già altra volta ti ho dovuto fare.
Vedi di modificare in bene il tuo carattere con volontà ferma e rivolta alla tua perfezione religiosa.
Anche
qui ho trovato che in
poco tempo
subito hai fatto lavori e spese non necessarie e di tua testa,
ma
e
ancora ci sono debiti.
Non
parliamo del Dopo - Scuola di Nueva - Pompeya, di dove è
v
s'è venuto a scoprire dal
al Consejo che
si facevano firmare del Pittore
carte
fogli in
bianco e note
a di spese nelle quali il Pittore c’ent
non c'entrava affatto.
Ma
dove avete imparato certi sistemi, a dire poco, così poco corretti?
E pensare che ti avevo
Ma non capite che sono dispiaceri gravi che mi date?
Emendati, emendati, caro Don Tribuzio.
Vedi
che anche Ti serva di lezione quello che ti capitò
l'ultima volta che fosti a Buenos Aires quando tu
con uno spirito non buono, credevi di inorbirmi con quella
busta dei 100 pesos; Iddio
hai capita la lezione che Dio ti ha dato?
Io avevo ed ho ancora tanta fiducia in te, perché vuoi che te la perda?
A Rosario, oltreché non siamo ancora, come suol dirsi, in casa nostra, anche per i debiti che già ci sono, ordino che non si facciano spese, se non nel vitto e vestito strettamente necessario; ma che si paghino i debiti e gli interessi, di cui già sapete.
Ti raccomando di non inagrire la situazione, ma di andare con spirito di umiltà, di unione, di armonia: placere de concordia.
Aspetto
a Bs. Aires una tua buona parola che mi affidi, e mi rimandi ad
a
Bs.
Aires
la lettera di Padre Mariano.
Io ho ricevuto delle mortificazioni, che mai le ebbi in Italia né in vita mia.
[Rosario, a Don Tiburzio, brano di lettera da Montevideo]