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[Brano di lettera]
Messina, XIX. VII. [1]912.
Miei cari figliuoli,
Ho saputo da Don Sterpi che parecchi di Voi, come vivamente io aveva mostrato desiderio, siete venuti per la festività dei Beati Apostoli Pietro e Paolo ad abitare codesta Casa che il Signore mi diede la consolazione di dedicare alla SS. Vergine Immacolata.
Ho desiderato avere vostre notizie, ma, vedendo che dopo venti giorni nessuno di voi si fa vivo, rompo io pel primo il silenzio.
Nella festa di San Pietro e sempre ancora dopo ho raccomandato al Signore voi e l'avvenire religioso di codesta Casa, ed oggi che è la festa di San Vincenzo dè Paoli mi è assai dolce inviarvi qualche parola di conforto nella via del Signore.
Per cui desidero che questa lettera sia letta in refettorio, e che tutti la sentano.
Mi dispiacque assai, che Don Zanocchi non abbia potuto fermarsi, poiché è di assoluta necessità per tutti voi, che vi sia uno anziano della Congregazione e già da anni formato allo spirito di essa, il quale vi formi e vi guidi nello stesso spirito, e inspiri dolcemente nei vostri animi lo spirito della Congregazione.
Tuttavia la grande carità di Don Luca e di Don Ceccanese voglia anche in via provvisoria supplire a colui che verrà, poiché sono deciso a qualunque sacrificio, pure, come le Regole prescrivono, intendo darvi a guida tale che sia anziano della Congregazione che vi ammaestri in ogni tempo nello spirito di essa.