V067T186 V067P209

[Minuta]


Eminenza Rev.ma,


Bacio con profonda venerazione la Sacra Porpora e umilio devotissimi sensi di venerazione.

È con vivo dispiacere che devo portare a cognizione di Vostra Emin.za Rev.ma che il Don Carlo Casati, pur troppo, non ha nei giorni nei passati giorni ha ultimamente, non si sarebbe diportato bene.

Egli era venu Era stato trasferito a Venezia, ed è di là che mi scrissero di provvedere, prima che dovesse capitare di peggio.

1) Gli appunti fatti sarebbero sul Don Carlo Casati sono i seguenti: il Parroco della Giudecca è stato dal Superiore del Don Casati ad informarlo che una persona aveva, per consiglio, avuto mostrata una lettera del Casati diretta ad una donna con la quale egli le chiedeva quando avrebbe potuto ricoverarlo in casa per una visita, ma assente il marito.

Fatta un'inchiesta, la cosa risultò, pur troppo, vera; nel ora noi sappiamo anche chi è la donna, etc.

2) Il 13 Nov.bre, nel corso della inchiesta, condotta da un sacerdote di età, di coscienza e, di tatto, stimatissimo e non inclinato ad aggravare, risultò che alcuni giorni prima il Casati si era offerto di accompagnare per via e verso casa una Signora, prendendo, senz'altro, per mano una figlioletta della signora stessa, alla quale però non piacque tal cosa, e meno ancora una frase che le ha detto: "se io avessi una moglie la adorerei".

Detta signora si è creduta in dovere non solo di allontanare tale offerta, ma di avvertire il Superiore.

3) Altra Signora pure ci ha avvertito: "di altre simili sciocchezze, aggiungendo se solo possono così chiamarsi, ed ha soggiunto: ma e se tali parole di espressioni dovesse dirle a qualche altra persona che non fosse di serietà e prudenza?"

Inoltre non volle stare alle disposizioni tassative date dal Superiore circa il tempo di uscita, e risulta anzi che usciva fuori del tempo prefisso, e che è andato ad offrirsi ad una ragazza per trovarle occupazione, e nel darle notizia per lettera del suo interessamento si è firmato Carlo (A).