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[Minuta]
Eminenza Rev.ma,
Bacio
con profonda venerazione
la Sacra Porpora e umilio devotissimi sensi di venerazione.
È
con vivo dispiacere che devo portare a cognizione di Vostra Emin.za
Rev.ma che il Don Carlo Casati, pur troppo, non
ha nei giorni nei
passati giorni ha ultimamente, non si sarebbe
diportato bene.
Egli
era venu
Era stato trasferito a Venezia, ed è di là che mi scrissero di
provvedere, prima che dovesse capitare di peggio.
1)
Gli appunti fatti
sarebbero
sul Don Carlo Casati sono i seguenti: il Parroco della Giudecca è
stato dal Superiore del Don Casati ad informarlo che una persona
aveva, per consiglio, avuto
mostrata una lettera del Casati diretta ad una donna con la quale
egli le chiedeva quando avrebbe potuto ricoverarlo in casa per una
visita, ma assente il marito.
Fatta
un'inchiesta, la cosa risultò, pur troppo, vera; nel
ora noi sappiamo anche chi è la donna, etc.
2)
Il 13 Nov.bre, nel corso della inchiesta, condotta da un sacerdote di
età, di coscienza e,
di tatto, stimatissimo e non inclinato ad aggravare, risultò che
alcuni giorni prima il Casati si era offerto di accompagnare per via
e verso casa una Signora, prendendo, senz'altro, per mano una
figlioletta della signora stessa, alla quale però non piacque tal
cosa, e meno ancora una frase che le ha detto: "se io avessi una
moglie la adorerei".
Detta signora si è creduta in dovere non solo di allontanare tale offerta, ma di avvertire il Superiore.
3)
Altra Signora pure ci
ha avvertito: "di altre
simili sciocchezze, aggiungendo se solo possono così chiamarsi, ed
ha soggiunto: ma
e se tali parole di espressioni dovesse dirle a qualche altra persona
che non fosse di serietà e prudenza?"
Inoltre
non volle stare alle disposizioni tassative
date dal Superiore circa il tempo di uscita, e
risulta anzi che usciva fuori del tempo prefisso, e che è andato ad
offrirsi ad una ragazza per trovarle occupazione, e nel darle notizia
per lettera del suo interessamento si è firmato Carlo (A).