V067T187 V067P210
[Minuta]
Rev.mo Monsignore,
La
Signoria Vostra Rev.ma per incarico dell'Eminent.mo Sig. Cardinale
Arcivescovo, mi ha affidato quale mi
affidava, or saranno due anni, il Sac. Carlo Casati.
Egli rimase allora sospeso a divinis e in abito
secolare sino a pochi
tre mesi fa, rimase qui presso di me, e devo dire che non si diportò
male, tanto che poi [potei] parlarne
bene a Sua Eminenza e ne riferii anche per iscritto, quando proposi
che venisse riabilitato a celebrare.
E Sua Eminenza benevolmente accondiscese, finché resta nelle Case della Piccola Opera della Div. Provv.za.
Fece i Santi Esercizî, e poté risalire l'altare.
Venne
inviato
mandato a Venezia dove era adibito a celebrare all'Orfanotrofio
Maschile fondato dal compianto Patriarca Emin.ma
Card. La Fontaine.
Mi
Di là mi scrisse due lettere alle
quali non ho risposto
unicamente perché voleva che mi impegnassi presso codesta Ven.da
Curia perché
affinché fosse riammesso in archidiocesi, e si faceva
an
esprimeva anche con tono che sapeva un po’ di pretenzioso.
Evidentemente
non so
gli ho risposto.
Non
venne
Non era più possibile per
me stare
controllare la sua condotta, non
poteva più essere controllata
ché egli sfuggiva.
Non
partì che
subito, malgrado
che qualche giorno dalla chiamata e dopo due telegrammi.
Giunse
jeri
sera, ma con un contegno che,
in un primo momento mi ha portato ad inv ad
per cui ho dovuto prendere un molto
tono forte.
Egli
e fini col doverlo licenziare.
In
verità
A
sentire lui è la persona più innocente, e si
tratta di
non sono che calunnie.
Mi
disse che si
sarebbe
non intendeva venire da V. Eminenza a cui lo volevo indirizzare,
richiese il suo abito da secolare che
e gli fu dato.
Disse
che sarebbe andato dai suoi fratelli, e che mi avrebbe mandato un
i fratelli, a
fors
non so poi perché.
Io
p
Ho creduto di dover essere con lui molto prudente
guardingo nel parlare, perché non andasse a fare pubblicità con il
qualche persona di Venezia, che egli sospetta abbia riferito su di
lui.
A
Il suo contegno non mi consentiva di potergli dire subito che lo
avrei posto in altra Casa, ma, se egli desse segni di resipiscenza, è
bene che V. E. sappia che sono sempre disposto ad accoglierlo, ma in
qualche Eremo, sempre
che
dopo un Corso di Santi Esercizi e sempre che intenda veramente di
mettersi a seria e buona vita di sacerdote.