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[Minuta]
Eminenza Rev.ma,
Bacio con profonda venerazione la Sacra Porpora, e oso umiliare a Vostra Eminenza Rev.ma un voto del mio cuore.
Durante
gli il periodo, così
dolorosamente anticristiano e sanguinoso
inumano della guerra della Rivoluzione
spagniuola in Ispagna
di Spagna da tante
tutte parti si pregava per la Chiesa di
Spagna e per i suoi martiri. Molti mo i Vescovi,
Sacerdoti, Religiosi e Cattolici che venivano barbaramente uccisi
trucidati.
Moltissimi di essi, è evidente che vennero messi a morte in odio alla fede!
E
la Chiesa non
quando sia l’ora di Dio, non lascerà di glorificarli.
Ma
la cosa dovrà andare di necessità per le lunghe, e quanti
ci poi moltissimi saranno quelli che, caduti
per pur messi a morte per la fede e caduti da eroi
cristiani resteranno per sempre ignorati.
E
in questi giorni tante volte ho pensato: che bella cosa sarebbe se,
ora che la cose di Spagna sono finite, almeno sotto certo aspetto, e
mentre quella nobile Nazione esalta i Suoi Caduti e liberatori con
gran
grandi festeggiamenti civili, che bella cosa, dico, sarebbe se il
Sommo Pontefice istituisse una festa in Ispagna in
cui
che celebrasse in blocco, la fortezza
fede, le virtù cristiane, le
virtù religiose e
l’eroismo dei
di quanti furono i Martiri della
Rivoluzione spagnola
dell’ultima Guerra di Spagna.
Non
sarebbe questo il suggello, dirò così, al trionfo della Chiesa in
Ispagna sulla
incredulità
sul bolscevismo, il trionfo della civiltà cristiana su la nuova
tanta barbarie?
Questa
Tale festa gioverebbe non solo ad unificare e cementare di più la
Spagna nella
in quella Fede e Carità che sempre unificano in Cristo: non solo a
dare il debito onore a quei prodi, ciò che la S. Chiesa tacitamente
certo desidera nel cuore de’ suoi fedeli, ma ben anche a
venire e destare
in molte anime, tante, belle e grandi memorie, ma
a riaccendere in quel popolo il fervore e lo zelo, per
e a consolare finalmente i buoni che tanto hanno tanto
dolorato.