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[Da Copia dattilografata]

        Tortona, il 25 settembre 1928.

Eminenza Rev.ma,

Perdoni la libertà e il disturbo.

Mi permetto trasmettere a V. Eminenza una lettera, ricevuta in questi giorni.

Non conosco chi Egli è, né mai udii parlarne, né voglio sapere che possa esserci stato sul conto della persona che scrive.

Suppongo sia un Arcivescovo tolto dalla Diocesi e residente a Roma.

Come vedrà, chiede un sollecito riscontro.

Ma prima di metterlo a contatto con dei giovani aspiranti alla Piccola Opera, pregherei umilmente vostra Eminenza di questo favore: pur senza nominare la Persona, vorrebbe, su semplice biglietto, dirmi un si o un no, per pura mia norma?

A me basta una parola, perché, ripeto, non desidero affatto saperne di più.

Scusi la brevità, perché non sto ancora troppo bene, e ieri non mi permisero di celebrare; ma oggi va meglio, grazie a Dio, e si tratta solo di un po’ di fatica.

I lavori del Santuario della Guardia continuano, e finora tutto è pronto pagato.

Don Sterpi sta abbastanza bene, e insieme con Don Perduca, Don Vittorio Gatti, con Don Adaglio e ogni altro Sacerdote umilia devoti ossequi.

Bacio con profonda venerazione la Sacra Porpora, e La prego di degnarsi benedirci tutti.

Di Vostra Eminenza Rev.ma