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[Minuta]


Rev.mo Monsignor Vicario Generale di Cuneo,


Ho ricevuto la Sua venerata lettera del 23 Dic. [1]912 che si riferisce riferiva a quanto io alla Signora Astrua e alle £. 4000 lasciate dalla stessa al Can.co Peano.

Non potei rispondere prima poiché, come Le feci subito scrivere, mi era trovava a letto malato.

Rispondo secondo le per ordine e come mi risulta alle tre domande della che V. Signoria in essa lettera mi rivolge:

1 Si, io conosceva la Sig.ra Vedova Astrua Teresa, nata Dalmasso, residente a Torino, Via Orfane, e ivi deceduta il 10 Marzo 1909, e dichiaro che colla medesima mi trovavo in relazione almeno da febbraio dalla metà dal 1908.

2 Verso la metà di Febbraio del 1908 e propriamente il 14 febbraio, io Febbraio verso sera di ritorno da Cuneo, ove aveva do il Can.co Peano ricevuto quel giorno mi aveva consegnata una cartella di £. 1000 che la Sig.ra Astrua mi faceva offrire tenere pervenire per la Chiesa di S. Antonio, passai a Torino a ringraziare la suddetta pia mia Benefattrice.

In quella occasione circostanza il Sigr. Canonico Peano mi incaricò di ringraziarla anche per Lui e di richiedere le se poiché aveva ricevuto dalla stessa £. 4000 il mattino di quello stesso giorno (14 Febbraio), per mano di un Sacerdote di Cuneo.

Il Canonico mi disse di richiederLe se essa avesse acconsentito che il suo dono fosse destinato al mantenimento del suo Vice - Curato.

Feci la commissione alla Signora, la quale dichiarò che era nel suo miglior senno: essa mi rispose "che aveva date a quel Sacerdote di Cuneo le £. 4000 da rimettere al Canonico Peano Parroco del Sacro Cuore senza obblighi di sorta, e che il Canonico ne facesse quello che voleva lui, pagando passando ad essa gli interessi del tagliando sua vita durante che desiderava si sapesse niente."

Essa entrambe le volte mi dichiarò e mi pregò di dare al Can.co che Essa anche in questa visita uscì a parlarmi delle £. 4000 mandate al Canonico Peano dal quel Sacerdote di Cuneo, e mi dichiarò e pregò di comunicare al detto Sigr. Canonico che intendeva che fosse danaro di cui il Canonico potesse disporre "come meglio credesse" e mi disse: "anche pel suo vitto".

Io mi feci ripetere la sua volontà, e per sempre essa disse: "che il Canonico Peano ne usasse con tutta sua libertà."

  


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La stessa disse anche espre qualche espressione all’indirirzzo che

E qui unicamente per la verità debbo riferire che la stessa non si mostrò contenta del Sacerdote di Cuneo che aveva incaricato aveva fa non era stato corretto, e mi disse che quelle condizioni messe, eano un arbitrio. si era assunto l'incarico di portare al Can.co Peano il danaro. Detta somma è stata consegnata per pura liberalità.

3 Io dal Dicembre di Venuto il terremoto Calabro - Siculo (28 Dic. [1]908) io partî quasi subito per l’Italia Meridionale per quei mesi per quindi non so se poi la Signora Astrua (morta il 10 Marzo 1909)abbia goduto fino alla sua morte del pieno esercizio delle sue facoltà mentali, come V. Signoria mi domanda.

Finché io la conobbi non mi accorsi affatto che ess e dai discorsi che mi faceva portai sempre la piena convinzione impressione che essa, malgrado le sue fisiche penosissime infermità godesse del pieno esercizio delle facoltà mentali.