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[Minuta]
Veneratissimo Monsignore, [Villa]
Ho ricevuto la Sua gradita lettera, e La ringrazio di cuore.
Sì, sono stato ad Alessandria desideroso di rivederLa, e poi, avendo ricevuto una lettera da D. Reposi che mi pregava di andarlo a trovare, andai con una vettura a Quargnento, credendo che fosse in paese, e di poter tornare a tempo di venire ancora da Lei.
Alla sera ritornai che era tardi e sperai venire il giorno dopo, ma la mia vita è come una ruota; io propongo, e il tempo mi fugge. E così non venni.
Mi trovo qui con un lavoro spaventoso: ecco perché tardai sino ad oggi: oggi qui facciamo festa, è S. Placido, il Patrono di Messina.
Ma
il
suo sepolcro è coperto da e il suo sepolcro
la sua bella e vasta Chiesa è un cumulo di rovine: il suo corpo
benedetto e quello dei martiri suoi compagni, sono in alto, e quella
parte appesa
è rimasta sospesa, sono salvi, per ora, ma non potremo
possiamo celebrare.
Solo per portare via le macerie hanno chiamato più di 6000 lire.
Sono
un po’ stanco ora, ma
oggi
farò una visita al Santo e poi mi prenderò una mezza giornata di
riposo; così almeno spero, poi sarà quel che Dio verrà.
Lei
non abbia timore, caro Mgr. Villa; se vuole andare dal S. Padre, me
lo dica, e mi dica quando, che non
avrà app
le farò avere un’udienza privata, perché possa aprirgli tutto il
Suo cuore.
Io
pregherò per Lei, di
Suo
come Ella desidera; ma lei non abbia timore: continui a fare quel
gran bene che ha sempre fatto a codesta Diocesi, e la Madonna SS.
della Salve dopo la tribolazione, Le darà ogni consolazione anche
davanti alla Società.
Anche a me non mancano dolori da Tortona.
Io
Era venuto a trovarla per ottenere
domandare dalla bontà di codesto Vescovo e da Lei che mi volessero
incardinare due buoni e santi
veramente pii Chierici.
Io
un giorno dovrò
vedo che dovrò alla Diocesi di Alessandria, se ho potuto avere
alcuni Sacerdoti che mi aiutarono a fare quanto la Divina Provvidenza
e
la Santa Sede ha mi ha dato da fare
voleva da me.
Devo
anche aggiungere che a riattare quella Chiesa so
di sicuro che ci
mi pare non potran
occorrano più che dalle otto alle dieci mila lire, anzi c'è chi è
pronto ad aggiustarla per dieci mila lire, e ad aspettare il danaro,
poiché basta demolire alquanto i muri e rifare il tetto per cui già
hanno il legname.
In
alcune Chiese di quel paese solo il tetto è pericolante; solo perché
è danaro del Papa credono di potere
mangiarci
poterci mangiar su, e che il Papa sia obbligato a dare quanto danaro
quanto
i periti messi da loro dicono
dicono i periti.