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[Minuta]

         Reggio Calabria,

        Martedì, 20 febbraio 1912

Rev.mo Monsignore, [Cottafavi]

Il Signore si è degnato di liberarmi dal peso del Vicariato e, prima di lasciare queste terre, ove ci siamo incontrati dopo il disastro, compio il dovere di comunicarLe la lieta notizia.

Ho lasciato Messina dalla scorsa settimana, ed oggi e stasera andrò a Cassano Ionio a condurvi un orfano e a trovare quei cari figliuoli.

Dopo, farò mi ritirerò a fare gli Esercizi Spirituali poiché ho come una grande sete di pace.

Dal Patronato non ho dato finora le dimissioni, perché vedo che farci entrare un altro prete forse sarà difficile, coll'elemento che vi predomina, tuttavia le darò, dopo avere sentito a Roma; poiché come non ci sono entrato di per me tra quella gente, così intendo pienamente rimettermi alle disposizioni dei Superiori.

Non so lasciare questi luoghi, così infelici e così amati in Domino, senza ringraziarLa, caro Monsignor Cottafavi, di tutto quel che Ella ha fatto a nome del S. Padre e nella bontà Sua per le opere pro juventute che con la grazia l'aiuto della Divina Provvidenza Divina ho potuto qui iniziare.

Io sono un ben miserabile peccatore, ma pregherò prego Iddio secondo che si degni ricompensarLa larghissimamente della carità che ha usata a me e ai miei fanciulli e ho lasciato che qui si per e a Messina, nelle orazioni della comunità delle nostre Case, si preghi mattino e sera pel non solo per S. Padre e pei due Arcivescovi e per ma che si dica anche una Ave Maria per Lei mattino e sera.

Questi Istituti

Queste opere e i miei orfani e ragazzi gli orfani li ho messi tutti nelle mani, anzi tra le braccia materne della nostra Santissima Madre del Paradiso.

Essa saprà bene custodirli e vorrà rimediare agli errori del Suo povero servitore e figliuolo: Essa È la Madonna che me li aveva dati ed io glieli ho consegnati restituiti.

Preghi per me, caro Mgr. Cottafavi.

Non ho però avuto il coraggio di andare negli Orfanotrofi a salutarli, perché temevo che il cuore mi tradisse, ed essi quindi mi aspettano ancora poveri figli io scriverò loro quando sarò più lontano.

Preghi per me, caro Monsignor Cottafavi, e mi abbia nei Cuori di Gesù e Maria SS. per dev.mo e aff.mo.