V067T233 V067P255
[Minuta]
Torre del Monte, 22 Giugno 1906
Eccellenza Rev.ma,
Ieri
quando sono stato da Vostra Eccellenza
in Vescovado Vostra Eccellenza ebbe la bontà di domandarmi se avessi
bisogno di qualche cosa.
Io
mi ero venuto portato
apposta a Tortona per domandare a
Vostra Eccellenza una grazia ed era
a tale fine era anche venuto da Vostra Eccellenza, facendo un grande
sforzo e col cuore in grande trepidazione.
Ma, in quel momento che Vostra Eccellenza mi ha interrogato, io non ho avuto il coraggio di dire di sì.
Ora che non Le sono più davanti…
Io
ho fatto il soldato e parte degli studi li ho fatti da solo: se fossi
in un posto dove uno mi aiutasse poteri studiare, ma là creda
sono in mano in un posiz.
non so proprio come fare.
Quel
buon Parroco è una brava persona, ma la sua vita
è la vita del contadino: vangare, far su il fieno, pulire la stalla,
dar da mangiare ai buoi ecc.
Io quest'anno ho lavorato nei bachi, li ho puliti quando si svegliavano della terza e della quarta, li ho imboscati ecc.
Ma
Che Vostra Eccellenza chissà cosa dirà, ma queste
sono ancora le occupazioni più nobili.
Spero
Ma io sento che ho fatto il Sacerdote per esercitare il Ministero, e
là di consolazioni nel ministero non ce n'è proprio. Io sono assai
avvilito.
Là
è una vita da morire, tolto la domenica è da cinque mesi mesi
che io non ho veduto una persona a sentire la Messa nei dì feriali,
eccetto la persona di servizio che la serve.
Alla
Domenica
Alle feste poi è un servaggio così umiliante l'aver a fare con
quella signora, che a
parte si rim,
tra la stanchezza del facchinaggio d'andare su e giù e l'avvilimento
in
cui
si resta poi per tutta la settimana è
si rest
in uno stato da non potersi esprimere.
Io se avessi danaro pagherei la Signora chissà che cosa farei pur di non entrare in quella casa …