V067T234 V067P256

[Minuta]

+          Pax Christi!

Veneratissimo Vescovo e Padre nel Signore,

Sono un povero Sacerdote, e vi voglio un gran bene.

Conosco da tanti anni i Vostri scritti e il Vostro lavoro, e sono amico di tanti amici Vostri, come lo era del povero quel Santo vostro fratello Monsignor Scalabrini.

So quanto lei che la vostra carità è grande la carità Vostra e che nella vostra umiltà Vi posso ben fare nel Signore una preghiera.

Mi metto in ispirito ai vostri piedi compreso da un senso profondo della mia indegnità e piccolezza ma pieno di un grande amore di Voi e del Santo Padre.

Sento che state per mettere fuori uno scritto che, per quello che so io conosco del Santo Padre, mi pare che gli darà grande dolore; io vi supplico di non fare ciò, se lo scritto vostro non l'avete prima sottoposto a Lui se Lui lo benedice, fatelo, ma se non lo benedicesse in lungo e largo, caro Eccellenza, non lo pubblicate o ritiratelo se fosse già pubblicato.

Vi scrivo dopo avere pregato tanto e con amore grande.

Voi poco altro vivrete, state unito al Papa dentro e fuori, mettete pace fra lo stato e la Chiesa, ma non divideteli, non chiudete la vita così, il Signore vuole questo da voi.

Vi abbraccio i piedi e ve li bacio con tenerezza di figliuolo e con venerazione.

Perdonatemi Vi prego di perdonarmi la libertà, perché vi scrivo con dentro grande fuoco di amore.