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[Minuta]
+ Pax Christi!
Veneratissimo Vescovo e Padre nel Signore,
Sono un povero Sacerdote, e vi voglio un gran bene.
Conosco
da tanti anni i Vostri scritti e il Vostro lavoro, e sono amico di
tanti amici Vostri, come lo era del
povero
quel Santo vostro fratello Monsignor Scalabrini.
So
quanto
lei
che la vostra carità è grande la
carità Vostra
e che nella vostra umiltà Vi posso ben fare nel Signore una
preghiera.
Mi
metto in ispirito ai vostri piedi compreso da un senso profondo della
mia indegnità e
piccolezza
ma pieno di un grande amore di Voi e del Santo Padre.
Sento
che state per mettere fuori uno scritto che, per quello che so io
conosco del Santo Padre, mi pare che
gli darà grande dolore; io vi supplico di non fare ciò, se lo
scritto vostro non l'avete prima sottoposto a Lui se Lui lo benedice,
fatelo, ma se non lo benedicesse in lungo e largo, caro Eccellenza,
non lo pubblicate o ritiratelo se fosse già
pubblicato.
Vi
scrivo dopo avere pregato tanto
e con amore grande.
Voi poco altro vivrete, state unito al Papa dentro e fuori, mettete pace fra lo stato e la Chiesa, ma non divideteli, non chiudete la vita così, il Signore vuole questo da voi.
Vi abbraccio i piedi e ve li bacio con tenerezza di figliuolo e con venerazione.
Perdonatemi
Vi prego di perdonarmi la libertà, perché vi scrivo con dentro
grande fuoco di amore.