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Tortona, il 16 Ottobre del[1]912
Carissimo Signor Canonico,
Ho ricevuto la gradita Sua lettera del 12 corr. mese, e mi farà piacere se vorrà comunicarmi quanto Le ha detto il P. Ojetti.
Vedrò, dopo, che dovrà farsi, e presso quale Congregazione, e, se vengo io a Roma, farei personalmente la pratica.
Sarà difficile che possa mandarla a Reggio Calabria, perché avrò bisogno di Lei, ma lei stia in Domino, poiché avrò molto riguardo alla sua salute, e la SS. Vergine La aiuterà a dare una mano al povero Don Orione.
Manderemo ben volentieri i giornalini della Divina Provvidenza agli indirizzi favoritimi.
Mi è spiaciuto di non aver potuto rispondere favorevolmente al Sacerdote di Acquapendente, poiché, a dieci anni, non è possibile applicare ad un'arte il fanciullo raccomandato, vietandolo la legge che regola il lavoro dei minorenni.
Quanto allo spogliarsi de Suoi beni, vada adagio, ne ceda piuttosto l'usufrutto, ma la proprietà la ritenga, se non è astretto da passività a liberarsene.
Mi trovo nella impossibilità oggi di inviarLe danaro: preghi la Santa Provvidenza e, appena possa, manderò.
Certo che, prima di lasciare Roma sarà bene che Ella visiti e il Cugino Suo a Nettuno e il Suo antico Maestro ad Albano.
Ho qualche dispiacere: mi raccomandi alla Madonna, nostra dolce Madre.
Le sono con grande affetto in Gesù Cristo Crocifisso dev.mo come a fratello
Sac. Luigi Orione
della div. Provv.za