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[Minuta]
Rev.mo Monsignore Vicario,
La grazia di Nostro Signore Gesù Cristo sia Sempre con noi!
Ritengo doveroso informare V. Sign.ria Rev.ma sul conto del il Sac.te Mario Segalerba di Genova, che abita con una sorella e cognato in vicinanza della Chiesa del Rimedio.
Egli
appartiene
a questa codesta piccola Con
appartiene a questa piccola Congregazione, ma è da più tempo che
praticamente
fa come
effettivamente se ne è messo fuori.
Venne
Ebbe il permesso di recarsi in famiglia, perché aveva la mamma
gravemente malata.
Venuta a morire mi disse che aveva bisogno di fermarsi a Genova per sistemare interessi.
Richiamato, dopo più mesi, rispose che non aveva ultimata certa divisione di eredità.
Richiamato
di
ancora
ancora dopo altro congruo tempo, rispose che aveva sistemare una
sorella Suora, divenuta zoppa.
Gli ho poi scritto e parlato più volte esortandolo a rientrare, ma va prendendo pretesti per non tornare, dicendo che fu trattato male ecc.
Ho
usato anzi con lui ogni carità e non ho premuto troppo
anche perché ho riportato l’impressione che da qualche tempo anche
pure lui, poveretto, come la sorella non abbia già
più la testa a posto.
So che fu aveva una vita Egli è
Mi
risulta che egli è sempre Sacerdote di condotta illibata, ma fa una
vita strana e con
la pres
randagia.
Sta
Abita presso una sorella e cognato, ma esce la mattina, rientra a
sera tardi, tempo bello o cattivo, senza protezione.
Date
queste anormalità e altre Ho
usato con lui la più grande carità con lui. Ma ora a scanso di
responsabilità sento doveroso
intendo con La presente chiarire bene presso codesta Rev.ma Curia, la
posizione del Sac.te
Don Segalberna, che
il quale forse ottiene, di tre mesi in tre mesi, il permesso di
celebrare come ancora appartenente alla mia Congregazione.
Fino
a ieri
Egli o rientra in Congregazione, oppure mi
chiedo oppure di us si decida
a scanso di responsabilità, mi sento tenuto a dichiarare che non lo
ritengo
intendo sia più considerato siccome dei nostri, riserbandomi di
scioglierlo da ogni vincolo.
Tanto ero in dovere di far conoscere a V. Sig.ria Rev.ma, pure con vivo dispiacere.
Mi
è per altro sempre qui
Perdoni il disturbo, e mi abbia in N. Signore e nella Santa Madonna dev.mo servitore.