V067T262 V067P280
[Minuta]
Bs. Aires, il 3 Marzo 1935.
Eminenza Rev.ma,
Sono venuto a conoscere che uno di quei Sacerdoti da me accolti ha dato un dolore al cuore di Vostra Eminenza: deploro il fatto, e vengo a chiederne perdono.
Egli
appartiene al Clero Romano, quantunque della Diocesi di Spoleto, lo
incardinò a Roma il Card. Parrocchi, poiché
gli parve un a cui parve di un'intelligenza non
comune, e lo seppe di vita illibatissima.
E
tale, in verità, fu sempre, e
si era
Eminenza ed è mortificatissimo.
A me fu affidato dagli Eminet.mi Cardinali De Lai e Pompoli, dopo che
gli
fu
venne riabilitato,
al Ministero Sacerdotale,
perché era stato sospeso nell'epoca del Modernismo, per rifiuto di
fare il consaputo giuramento, che poi fece.
Il
Cardinal
L'Eminent.mo Card. Pompili me lo raccomandava sempre, e mi diceva di
tener conto che in famiglia(era della stessa Diocesi e forse vicino
di paese) ci sono stati degli squilibrati e suicidi.
Sua
Eminenza il Card. Ascalesi, condiscepolo suo, me ne parlò con sensi
di con
stima.
Purtroppo
deve aver bevuto a qualche fonte avvelenata.
E quel tal veleno lo si sente sempre.
Tuttavia, da quello che era, mi pare si sia …