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[Minuta]

        Bs. Aires, il 3 Marzo 1935.


Eminenza Rev.ma,


Sono venuto a conoscere che uno di quei Sacerdoti da me accolti ha dato un dolore al cuore di Vostra Eminenza: deploro il fatto, e vengo a chiederne perdono.

Egli appartiene al Clero Romano, quantunque della Diocesi di Spoleto, lo incardinò a Roma il Card. Parrocchi, poiché gli parve un a cui parve di un'intelligenza non comune, e lo seppe di vita illibatissima.

E tale, in verità, fu sempre, e si era Eminenza ed è mortificatissimo.

A me fu affidato dagli Eminet.mi Cardinali De Lai e Pompoli, dopo che gli fu venne riabilitato, al Ministero Sacerdotale, perché era stato sospeso nell'epoca del Modernismo, per rifiuto di fare il consaputo giuramento, che poi fece.

Il Cardinal L'Eminent.mo Card. Pompili me lo raccomandava sempre, e mi diceva di tener conto che in famiglia(era della stessa Diocesi e forse vicino di paese) ci sono stati degli squilibrati e suicidi.

Sua Eminenza il Card. Ascalesi, condiscepolo suo, me ne parlò con sensi di con stima.

Purtroppo deve aver bevuto a qualche fonte avvelenata. E quel tal veleno lo si sente sempre.

Tuttavia, da quello che era, mi pare si sia …