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[Minuta]
Cassano Ionio, 16/3/1912
Mio caro Don Albera,
jeri, dopo avere scritto al Prof. Bertonelli, ho ricevuto la notizia da Don Mario che tua sorella è morta, - e quasi subito ho pregato per l'anima sua, e farò dire il Rosario stasera da questi orfani per essa, e anche perché‚ la Madonna SS. consoli la tua Madre e l'altra sorella e te.
Caro
Don Albera, tu non hai bisogno delle mie parole, perché‚ la tua
fede ti avrà già dato quei conforti che il Signore fa sentire
sempre in questi dolorosi distacchi a chi Lo
serve e
Lo ama e Lo serve, come fai tu tuttavia, anch'io facendo il momento
per la tua povera morta, ti raccomanderò al Signore, che, se è
sempre Dio in ogni consolazione, ogni
consolazio tanto
più ci consola, come dice la S. Scrittura in omni tribolatione
nostra.
Io
ho fatto i
miei gli
dieci giorni di Esercizi, e ne sono tanto contento; ora mi fermo qui
come in ritiro sino alla festa di S. Giuseppe, per passare S.
Giuseppe ancora
con gli orfani del terremoto, ma specialmente perché voglio
desidero fare ai piedi della Madonna della Catena i miei voti
religiosi perpetui nella
in quella bella festa del Santo che è pure Santo della Divina
Provvidenza - sperando che la SS. Vergine e S. Giuseppe, non
guardando ai miei demeriti, vorranno incatenarmi il cuore a Gesù
Signor Nostro e alla S. Chiesa, affinché non abbia mai più da
peccare ma vivere e consumare tutta la mia vita nell'amare il
Signore.
Come
l'ho fatto con Nostro Signore, così, con la sua grazia, vorrei avere
la possibilità di domandare perdono a tutti del male fatto e
scandalo
che dato
scandali dati, come pure lo domando a te di cuore, avendo passato
tanto tempo insieme. Io pregherò sempre per te e ti ringrazio del
bene che mi hai sempre fatto, e che hai fatto hai
fatto ai miei
ai figliuoli della Provvidenza. Il Signore e la Beata Vergine e San
Giuseppe ti ricompensino di tutto, caro Don Albera come.
Il
giorno
La sera di San Giuseppe, quei di Reggio si
riuniranno
ho detto che si riuniscano a S. Prospero per dare
dire il Te Deum e prendersi insieme la Benedizione col Santissimo; se
tu puoi, va tu a dare loro la Santa Benedizione in vece mia: da
parte mia li benedirò di qui nell'atto che davanti al Santissimo
Sacramento mi darò
consacrerò tutto e per sempre al Signore in
questa
nella piccola Congregazione. Gandini spero potrà assistere ai miei
voti e poi verrà a Reggio, poiché è libero.
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Il
19 a notte vado
parto e la mattina del 20 spero di dire la Messa di ringraziamento
alla Madonna del Rosario di Pompei, e il 21, festa di San Benedetto
vorrei dirla sulla tomba di San Benedetto, Patriarca dei religiosi
d'occidente e alla sera sarò a Roma, piacendo a Dio. - Di là ti
scriverò.
Fammi tanti ossequi a Monsignor Arcivescovo e a quei della Casa Vescovile, e tu abbimi, nei Cuori di Gesù e di Maria, per tuo affezionatissimo come fratello
Sac. Orione Luigi
della Piccola Opera della Div. Provv.za