V068T037 V068P046
[Minuta]
Tortona, XIV / IV - 1920.
Nobile Signora Celesia,
Ricevo da Genova la lettera che accludo.
M’è
passato in mente se non fosse il caso di rimettere ancora qualche
piccolo genovese orfano ge
di guerra, a Como, come Lei, Signora, voleva
ha sempre desiderato.
Il
bambino raccomandato dalla Marchesa Balbi, non avrebbe che otto
anni, quindi è di tale età da
potersi
crescere bene e poi, essendo genovese anche la Costanza mi pare che
vi
si troverà
ciò gioverebbe a lui per trovarvi bene.
Bisognerà
però 1) e che provino
con documenti certi
che il fanciullo sia realmente
orfano di guerra, e 2) che siano disposti
contenti venga avviato all’agricoltura e giardinaggio.
Attendo una Sua parola per rispondere; in caso affermativo, farò rilevare dove va etc,.
Con espresso di jeri l’altro fui invitato dal Suo Notaio Odescalchi di Milano a recarmi jeri a Como, insieme con lui, dal Prefetto.
Ho
risposto che non lo potevo, perché tengo
ho qui un malato di meningite in grave pericolo di
morte da tre giorni per meningite;
è un bravo giovane di 20 anni, studente della facoltà lettere alla
Università di Torino; un
bravo
giovane molto
buono e di grande
pieno di bontà e d’ingegno [il
ch. Viano].
Siccome
ora si tratterà ora
di presentare, con la domanda di erezione da fare, anche lo statuto
della Casa Paterna, così ho creduto dover ricordare al Notaio ciò
che già fermai ben chiaro a principio, e anche davanti allo stesso
Odescalchi, quando si fu a Milano da Lui allora
che
e si trattò in testa a chi mettere quella Casa: io non cerco i
mattoni, ma la libertà sì, perché
mi è di necessità;
Lo Statuto deve
dovrà essere se
mai dobbiamo restare a Como
tale che la Casa Paterna si vuole realmente condotta e governata da
me o da chi per me e che non si sia dei
servo che
dei nostri bisogni ma di nessun del Consiglio di Amministrazione che
pure ci vorrà sarà nominato ma solo che non entri nel governo
interno, ma che non ci venga ad inceppare la libertàspecialmente
quella di ammettere e dimettere gli orfani.
E
che
Non mi si leghino le mani. "