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                    +                                                                                 Anime e Anime!                        

     Tortona, mattino di

mercoledì 11 Maggio 1921            

Caro Don Sterpi,      

Rispondo subito alla vostra espresso del 10 corr.    

1) Jeri vi ho mandato un vaglia bancario per lire 5.000, entro lettera raccomandata, che conteneva anche una lettera a Suor  Maria Carità. Assicuratemi di averla ricevuta.   

A Garioni si potrebbe anche dire di dare pure solo lire 3,50 qualora pensasse lui per i Maestri d’officina, ma allo stipendio, riserbandoci noi la scelta del personale;  ma poi il personale  è di che è pagato. Noi Dovrebbe dare quel quid a noi, come fa la Congregazione di Carità di Venezia. Forse potevate chiedere lire 2 per gli esterni; ma poi vedremo.   

Io vi aspetto giù per Domenica.

Ho telegrafato a Don Mario che mi faccia subito accompagnare qui da Suor Carità Suor Scolastica, perché, ad ogni modo, reputo prudente che essa non stia là.

Vi unisco un’altra lettera, ricevuta per espresso, per cui mi sono deciso di richiamarla qui, - così la sentirò bene, e sentirò bene anche Suor  Carità.    

Ho proibito che si fermassero a Roma, ma vedremo.   

Mi spiace dovervi parlare di queste cose,  ma con altri non ne posso parlare.

Quanto alla lettera di Don Gatti, a me disse nulla, ma sono anche io del parere che è meglio come dice lui che andare avanti così: io che gli sto  vicino di camera, so che per  noi meglio è che egli sia libero  da tutto.    

Sono anch’io del parere che l’Amministrazione sia della  Libreria che della Tipografia sia a sé, ma ora lo è, e nessuno di noi la vuole assorbire: solo che non sono contento sotto nessun rapporto, e piuttosto amo che si chiuda.     

Metteremo uno dei nostri, ma si saprà di più come va: faremo più poco, per ora, ma sarà roba nostra.