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                +                               Anime e Anime!              

Tort. 5 giugno 1923.      

Caro Don Sterpi,  

Pax Christi!

Ho avuto jeri la vostra del 3 corr.  

1) Vi rimando il ricorso, e desidero sia firmato, se sta vero che, cambiandosi il piano regolatore, noi ne avremo il danno di non poter aprire finestre verso S. Remo. Ho già scritto oggi a Bartoli che vi assicuri di questo, e se affermativo, voi, quale procuratore, firmate e mandate.

2) Ho scritto pure a Don Bartoli quanto al Preside, che non venga a transizioni, vuol dire che, se perderemo, starà dove è , e aumenteremo il fitto.  

3) Saranno giunti Egidio e il giovane. Vedete che a Roma c’è quel Muratore alla Colonia, che molto vi potrebbe aiutare, in tutti i sensi. E là non è il caso che più resti, né ha più gran da fare.  

4) Avete fatto benissimo a licenziare le  ragazze; se il proto se n’è andato, ce ne saranno altri; trattare bene il personale, ma non renderci schiavi del personale.   

5) Direte a Costantini che ho scritto a Roma per i desiderata della Diocesi di Venezia.  

6) Credo anch’io che il Patriarca, presto o tardi, ma più presto che tardi, rinuncerà, com’è suo sospiro. Urge metterci a posto pel Lido.   

7) Se aveste bisogno altro aiuto pel trasporto della Tipografia, ditelo.  

8) Vedete di mettere subito subito al sicuro quei rami che sono in Tipografia.   

9) Vi mando una lettera di Gemelli. Gli ho risposto dicendo che mi dava consolazione quanto mi riferiva, ma che si mettesse in regola con Dio e con la Chiesa, rivolgendosi all’Arcivescovo di Messina, dove ha dato il maggior scandalo e dove deve fare quelle riparazioni che gli saranno imposte. Non ho intenzione di riprenderlo in Congregazione, nessuna intenzione. Non ho scritto questo, ma lo dico a voi. Non ho fiducia, e temerei di fare più male che bene per più riguardi. Ho detto pure che nei primi tempi della sua apostasia ebbi da lui una lettera ma non risposi, perché

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non era tale che dimostrasse in lui le disposizioni che occorrono per una conversione verace. Che incaricai a suo tempo il Can.co Vitali che il quale è  tra i migliori Sacerdoti di Messina, ma mi riferì  poi che l’Aliffi faceva proposte ridicole, per non dire da burla. E ciò scrissi per rispondere a lui, che si lamenta nessuno avergli tesa la mano.  

10) Vi mando pure lettera del Parroco di Don Cantoni. - A me Cantoni non scrisse mai, e    

penso ci sia sotto lui stesso: si sa come sono i Siciliani.  

Risponderò oggi brevemente al Parroco dicendogli che la cosa non dipende da me, ma dal Don Cantoni, e null’altro.  

Mi pare non avere altro, se non che qui viviamo in gravissime angustie.

E Dio ne sia Benedetto!  

Saluto, conforto e benedico voi e tutti in Gesù Cristo e Maria SS.    

Vostro aff.mo                      


Sac. Luigi Orione                      

della Div. Provv.za