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             +                                               Anime e Anime!                                   

Tortona, il  16 Gennaio 1930.              

Caro Don Dutto,      

La grazia e la pace di N. Signore siano sempre con noi!    

So che hai tanto patito quest’anno passato, e vengo a portarti una parola di conforto e a dirti di unire sempre le tue pene ai dolori di N. Signore Gesù Crocifisso.    

Gesù Cristo è il nostro vero conforto nelle afflizioni e dispiaceri dello spirito,  ed è anche fonte della nostra fortezza.    

Ai piedi di Gesù Crocifisso troviamo il balsamo per ogni ferita, il sostegno per ogni debolezza,  il lume e la forza per i doveri della vita sacerdotale e religiosa, la salute dell’anima nostra e delle anime del prossimo e la vera vita.   

Confondiamo sempre le nostre lagrime col Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo Crocifisso, e allora i meriti della Passione e del Sangue di Dio daranno valore alle nostre tribulazioni.    

La Piccola Opera è sorta ai piedi di un Crocifisso, in una Chiesa del Crocifisso e in una Settimana Santa.    

Non è il Ven.le P. Ludovico da Casoria che diceva: Gesù, la chiesa e le anime si amano e si servono n croce e crocifissi, e chi non li ama e non li serve in croce, non li ama e non li serve affatto.

  È solo il legno della Croce che fa ardere più vivo e fa splendere più bello l’amore di Dio. Sta dunque di buon animo, figlio mio, fin che‚ t’è dato di patire qualche cosa per  l’amore di Gesù e insieme con Gesù.    

Il Sacerdote che tanto ti ha fatto patire me lo terrò qui, e così ce lo godiamo un po’ tutti. È un buon figliolo che, sovente, non sa che dice e non sa che fa.   

Coraggio, dunque, mio caro Don Dutto: la Croce di Gesù sia il nostro tesoro,  la nostra scienza, il nostro tutto.

La Croce sia il vero e, dire, l'unico nostro libro.   

È noto il racconto che troviamo presso Mariano e Galesini. Tommaso d'Aquino fece visita al suo amico Bonaventura da Bagnorea, e lo pregò che gli mostrasse la sua biblioteca. San Bonaventura gli mostrò il Crocifisso, e gli disse: “da Questo ho imparato tutto”.                                                                                                



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E il grande pittore spagnolo Francesco Zurbaran, verso la metà del sec. XVII,  rappresentò il fatto in un mirabile quadro per la Chiesa dedicata a San Bonaventura a Siviglia.    

S. Francesco d’Assisi amò tanto Gesù Crocifisso che ne portò le Sacre Stimmate, e San Bonaventura fu chiamato il Serafino tra i Dottori, come il  suo Padre.    

Tutto serafico in ardore” lo disse Dante.    

Su dunque, animo figliuol  mio, al Calvario! al Calvario! “Qui vult venire post me abneget semetipsum,  tollat crucem suam et sequatur me”.    

Saremo come Gesù Cristo, felici e grandi, se porteremo la croce come Lui.  

Egli ci sta vicino e ci fa da Cireneo, coraggio! La Croce è il tesoro inestimabile,  e le croci che ci manda il Signore, sono prove infallibili del suo santo amore.    

La Piccola nostra Congregazione comincia ora il suo Calvario: ciò che abbiamo potuto patire è nulla: ora vedo Gesù che viene con la Sua Croce, viene col suo dolore e col suo amore. Corriamogli incontro: a noi la sua Croce e il suo dolore.   

Preghiamo, e teniamo gli sguardi e il cuore in Gesù Cristo e in Cristo Signor Nostro Crocifisso! Viene l’ora, ma Dio sarà con noi! E la Madonna! Essa ci ha avuti per figli sul Calvario.   

Gettiamoci con la nostra croce tra le braccia della Madonna e stiamo sul Calvario, felici sul Calvario e in perfetta letizia: l’ora di Dio viene, ora di tanto amore,  che nulla sarà il nostro dolore, e nulla tutta la vita, data in olocausto a Gesù e alla Sua Chiesa!   Preghiamo e avanti!

La Santa Madonna benedica a te e a tutti, come di gran cuore benedico a te e a tutti.

Aff.mo tuo in Gesù Cristo Crocifisso                                                   


Sac. Luigi Orione                            

della Divina Provv.za    

P. S. Quel fratello Coadiutore, quello rosso, vedi che potrebbe già venire a Mar del Plata ad insegnare e ad aiutarti; intenditi con D. Zanocchi subito. E sarebbe, certo, di grande aiuto anche in tante altre cose.  Io m’adopero a mandartene altri: lì ho preparati quest’anno; e sono pronti per un altro anno.    


[Originali presso Archivio Casa Provinciale          

Calle Carlos Pellegrini, 1441 Buenos Aires]