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Roma, lunedì 4 Giugno 1934
Riservata alla persona
Caro Don Sterpi,
Il Signore sia sempre con noi!
Sabato, 2 corr., compiendosi il trigesimo della parte di Don Milanese sono stato al Concilio, dove ho saputo che già da parecchio avevano scritto a Mgr. Vescovo, chiedendo informazioni.
Egli ancora non aveva risposto, sino a sabato.
Quando, il 23 Maggio, sono stato da Mgr. Vescovo, forse Egli già aveva ricevuto la lettera della S: Congregazione.
Ora gli hanno scritto di sospendere di mettere al Concorso S. Michele, sino a che tutto non sia ben chiarito.
Al più tardi la lettera partirà oggi.
Prevedo di dovermi ancora trattenere, e quindi non verrò più su a Tortona, durante questa settimana, dovendo già pel 9 corr. trovarmi a Reggio Calabria.
E meglio, fin che posso, che assista questa pendenza, e che me ne stia lontano da Tortona quanto più possibile, sino alla definizione di tutto.
Avranno ora interpellato Mgr. Vescovo anche se c’era il voto del Capitolo.
Ho detto però a Mgr. Bruno che noi siamo ancora di diritto Diocesano, - riterrei, quindi, che non sia necessario il voto del Capitolo, è questo cosa dubbia.
Al Concilio non tira troppo buon aria per noi, così mi fu detto.
Però è assolutamente necessario che tutti i nostri Sacerdoti tacciano. Non si capisce perché Mg.re, fino a sabato, non avesse risposto: che voglia tenersene fuori, e lasciare che Roma decida come vuole?
Che voglia mandare un memoriale, appoggiato dal voto negativo del Capitolo e di una Commissione del Clero e, magari, da Autorità e Cittadini? A me parlò di otto distinte personalità che andarono dal Lui a protestare di non darci S. Michele.
Vi direi di far cominciare tosto una novena a San Giuseppe, sia al Santuario che nelle altre Case, - senza far capire il perché; potrebbe anche dirsi che serve in preparazione
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e ringraziamento alla inaugurazione del Tempio a S. Antonio a Reggio: unitevi un Pater, Ave, Gloria a S. Antonio.
Badate che ebbi ordine di non dire nulla ai nostri Sacerdoti sull’andamento della vertenza, - quindi Voi non ne parlerete a nessuno.
Vi mando copia della lettera presentata sabato a Mgr. Bruno, che Voi, del resto, già conoscete. È per l’Archivio.
In tutto e per tutto, mostriamoci ossequientissimi a Mgr. Vescovo, e in tutto che ci si chiedesse, vediamo di essergli più agli ordini e più figli di prima+. Io ho gran pena per Lui. Come sta?
Don Piccinini è ancora qui: credo che domani potrà partire contento, ma, fino a che non c’è il Decreto di parificazione, non si può essere sicuri.
Saluto, conforto e benedico Voi e tutti in Gesù Cristo e Maria SS.
Aff.mo Sac. L. Orione
d. D. Provv.
Il parere di P. Maroto (che è un Canonista di grande reputazione qui) dice che non c’è dubbio sul nostro diritto, e che la Parrocchia ci fu data subito, solo fu sospesa la nomina del Parroco, - perché il Rescritto costituisce un tutto unico inscindibile, ed eseguendolo, si è accettato ed eseguito tutto.
Altro è la Parrocchia e altro è il Parroco. La Parrocchia fu data subito, il Parroco non poteva nominarsi subito. Al Concilio si interpreta un po’diverso, e si fa il caso sul voto del Capitolo.
È facile che a Tortona ora sappiano che sono qui, e perché al Concilio ho incontrato Mgr. Bina (??!!) e perché avranno, forse, rimessa copia a Mgr. Vescovo della mia lettera che domanda si sospenda il Concorso sino a definizione etc. Si fa questione anche al Concilio, sul Decreto non dato, ma ho risposto che Mgr. Vescovo ci consegnò però copia del Rescritto, col suo timbro e firma, il che pare equivalente o quasi.
Vi prego, comunque, la massima riservatezza. E far pregare.