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[Manca l’originale]

Buenos Aires, il dì 8 / 6 - 1935.            

Calle Carlos Pellegrini, 1441            

Pequeno Cottolengo Argentino          

Caro Don Martinotti,      

il Signore sia sempre con noi!  

Ho ricevuto con vivo piacere la gradita tua del 25 Maggio, e la notizia che Don Mario e tu vi preparate al Vostro 25° Anniversario di Sacerdozio. - Deo gratias!  

Solo Iddio sa con quanto piacere, con quanta gioia del mio cuore vorrei poter presenziare alla vostra celebrazione.

Non ho risposto a Don Alferano e solo oggi ho risposto alle varie lettere insistenti pure di Don De Paoli perché, in verità, ho sempre nutrito una speranza di poter venire. Ma, oltreché mi trovo nel forte dei lavori del Piccolo Cottolengo Argentino di cui avrete, penso, avuto notizia, - mi vedo impossibilitato a trovarmi di persona con voi (con lo spirito, e con tutto lo spirito, ché ci sarò tutto!) perché proprio il 30 Giugno sono imprescindibilmente impegnato ad aprire qui una nuova Casa, ad Avellaneda che è una città di circa 200.000 abitanti, sobborgo o, meglio, continuazione e prolungamento di Buenos Aires.

E non posso non prenderne possesso e non entrarvi coi poveri del Cottolengo Argentino in quel giorno poiché cessa un’opera e dobbiamo subentrare subito noi. Con questa sarà la 4a Casa che si apre dopo che sono qui. Il Noviziato e probandato di Lanus alle porte di Buenos Aires, il Cottolengo Argentino a Claypole, la Casa qui di Carlos Pellegrini, dove sto, dove mi scriverete e dove è la sede centrale del Cottolengo e quella che va a prendersi il 30 Giugno. E Deo gratias!  

Io pregherò per Voi, tanto, e sarò presente in ispirito, - e tutti questi nostri fratelli pregheranno per Voi e con Voi!  

Ossequiatemi Mgr. Vicario Generale. Non posso precisare quando potrò venire a S. Paulo, ma verrò, a Dio piacendo, e mi fermerò in Brasile, senza fretta.  

Ho dovuto scrivere a Don De Paoli che veda di far compiere la benedizione della 1a pietra del Santuario entro Giugno, prima cioè che il Cardinale e il Nunzio partano per l’Italia; - non occorre che io ci sia, - io già mi invito da me per la inaugurazione del Santuario.                                                 


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Se il Santuario della Guardia in meno di 3 anni fu cominciato e aperto al culto, tanto più si potrà fare e in minor tempo un  Santuario in una Città Capitale com’è Rio de Janeiro.  

Perché mi date notizie così rare? Non dovete badare se non posso rispondere: voi sapete che peso gravita sulle mie spalle.  

Come va il Vostro Noviziato?  

Oh come vorrei portarvi tutti qui a confortarvi nel lavoro fervido e fiorente di queste Case! - Abbraccio in osculo sancto Don Alferani, Don Mario te e Don Rebora e tutti pregate per me sempre. Vi mando i saluti fraterni di questi nostri e Vi benedico tutti e ciascuno.    

Tuo aff.mo in Gesù Cristo e Maria SS.                          


D. Orione  d.D.P.    

Vorrei prima di voltare per l’Italia e per la mia venuta in Brasile, mettere almeno due Case di nostre Suore in Brasile.  Datevi attorno e vedete di accontentarmi.

Sull’“Augustus” partito il 6 Giugno da Genova, viaggiano 4 Suore e tre ottimi Chierici. - Se vi venisse bene di vederli a Santos?