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Roma, 11 - 3 - 1940.
Sia lodato Gesù Cristo!
Veneratissimo Signor Direttore, la pace del Signore sia sempre con noi! Come Le ho già telegrafato, sabato sera ho ritirato il passaporto di Don Kisilak con il visto per l'Argentina. Il Ministro di Iugoslavia presso la Santa Sede mi fece una lettera di raccomandazione che agevolò il disbrigo della pratica.
I passaporti dei due sacerdoti polacchi sono anche a posto. Per la loro andata in famiglia ho sentito il Console Polacco a Roma. Egli sconsiglia assolutamente, una volta entrati in territorio ora tedesco, potranno essere anche uccisi, od anche inviati in campo di concentramento e sottoposti a lavori forzati.
Ho scritto ai due sacerdoti significando loro quanto mi disse il console polacco stesso. Spero si rassegneranno alla volontà del Signore e partiranno ugualmente contenti.
A giorni saranno pronti i passaporti dei sacerdoti italiani. Domani andrò al Ministero degli Interni per il permesso d'espatrio. La difficoltà maggiore s'incontra nell'ottenere il permesso di sbarco dalle autorità argentine. Ho parlato direttamente col console argentino in Roma. Egli mi disse che difficilmente concedono tale permesso. Ho detto che ci saremmo interessati noi stessi o presso l'ambasciata o avremmo interessati i nostri di Buenos Aires. Egli non ha nessuna difficoltà che si faccia questo, purché si ottenga il permesso.
Come Lei mi scrisse, l'unica via è quella di avere una raccomandazione dalla Segreteria di Stato.
Ho pregato Don Piccinini che venisse anch'egli da Monsignor Montini, non ha potuto accontentarmi, però ha telefonato a Padre Ceresi pregandolo che mi fissasse un appuntamento.
Stamane alle 11 sono stato in Vaticano, ho lasciato un pro memoria a P. Cesari, ho fatto notare che i nostri sono chiamati in Argentina dal Card. Copello e dagli altri Ordinari della Repubblica. Mi promise che mi avrebbe mandato a Sette Sale una lettera per l'Ambasciatore presso la S. Sede. Fin'ora nulla ho avuto. Spero averla almeno domani. Appena avrò la lettera andrò dall'Ambasciatore e lo ossequierò anche per Lei. Non so se potrà fare qualcosa, ad ogni modo io la informerò di tutto telegraficamente.
Domani il S. Padre scenderà in San Pietro e quindi non potrò fare nulla perché
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l'ambasciatore sarà alla funzione. Sono stato alla Società Italia per informarmi del giorno di partenza dei piroscafi pel Sud America. Le trascrivo le date di partenza:
1) Conte Grande da Genova il 2 Aprile 1940
2) Oceania da Genova il 13 Aprile 1940
3) Neptunia da Genova il 2 Maggio 1940 Veda, Signor Direttore, di stabilire la data di partenza e voglia comunicarcela telegraficamente, Don Parodi ha bisogno di saperla subito per regolarsi circa l'andata in famiglia dei sacerdoti di qui, specie di Don Kisilak. Stasera mi è stato detto che tutti i piroscafi hanno la I. la II. e la III. classe e non già la prima e la classe unica.
Don Parodi mi prega di comunicarle che Don Bidone sta meglio. Da jeri non ha più febbre, oggi ha cominciato a lasciare il letto: domani spera di poter celebrare. Lo tratterrà finché non sia completamente ristabilito.
Ora è tardi, Le scriverò domani.
Gradisca gli ossequi di Don Parodi miei e di tutti,
mi benedica suo in Xsto
Don Cardona
[Sullo stesso foglio Don Orione aggiunge di suo pugno il seguente P. S.]
P.S. Non sono ancora ben persuaso che le partenze siano il 2 Aprile o il 13 Aprile: bisogna assicurarsi
[Vedere lettera di Don Orione a Don Parodi da S. Remo, Villa Santa Clotilde - 12 Marzo 1940 - Volume Lettere 8° a pag 266.]
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La Superiora Gen.le deve scrivere per avion in Argentina i nomi delle Suore e che paghino il viaggio (intendendosi con Don Zanocchi,) poiché siccome i viaggi sono enormemente cresciuti se viaggiassero in 2da verrebbe ora una somma favolosa. In 3a ora si è separati, è più decente e si viaggia abbastanza bene.
Così, se occorre anche per le donne, ottengono il permesso di sbarco
P. S. Anche gli otto Sacerdoti forse viaggiano in 3a, dato l'enorme prezzo; ma si è divisi
[Questa busta fu scritta da Don Orione l'ultimo giorno della sua vita. Appunti relativi alla partenza dei missionari. Ultima sua occupazione in vita furono i missionari e le missionarie che dovevano partire. Scritto del 12 Marzo 1940. Conteneva la lettera di Cardona postillata da Don Orione stesso.
18 / 3 / 951.]
Sac. Luigi Orlandi