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[Minuta]

Caro D. Pesso,


deh! non voglia continuare per ad essere così ostinato: anche avesse tutte le ragioni preghi si faccia coraggio questo è il suo dovere e si umili e troverà grazia grande davanti a Dio e davanti agli uomini e si racc. alla M.

Gua Le confesso che il linguaggio che Ella mi fece ha tenuto jeri mi ha fatto male al cuore: no, un papa prete papale non parla così si fa mai lecito parlare così: quello ora - permetta che le dica francamente che quello mi sembrava il linguaggio di un eretico o di un pazzo: Povero Pesso, dissi tra me, povero Pesso, e perché non posso io dare tutto il mio sangue per ricondurti pentito i piedi del Vescovo che, chiunque sia, finché è in comunione con Roma, è sempre il colui che, di diritto divino, regge nella nostra contrada la Chiesa in luogo [di] Cristo: ed a noi tutti è sempre il padre della nostra fede e delle anime nostre ed a cui tutti dobbiamo andare per avere le parole di pace e di salute eterna.

Lei mi ha detto di rivolgermi al Vescovo. Si umili, caro D. Pesso il Vescovo è già venuto a Lei; Le ha scritto una lettera con cuor grande, una lettera fin troppo umiliante forse, e Lei l'ha rifiutata! Non l’ha neppure letta senza neppure leggerla!