V068T157 V068P185
[Minuta]
Caro D. Pesso,
deh!
non voglia continuare per
ad essere così ostinato: anche avesse tutte le ragioni preghi
si faccia coraggio questo
è il suo dovere
e si umili e troverà grazia grande
davanti a Dio e davanti agli uomini e si racc. alla M.
Gua
Le confesso che il linguaggio che Ella mi fece
ha tenuto jeri
mi ha fatto male al cuore: no, un papa
prete papale non parla
così
si fa mai lecito parlare così: quello
ora
- permetta che le dica francamente che quello mi sembrava il
linguaggio di un eretico o di un pazzo: Povero Pesso, dissi tra me,
povero Pesso, e perché non posso io dare tutto il mio sangue per
ricondurti pentito i piedi del Vescovo che, chiunque sia, finché è
in comunione con Roma, è sempre il
colui che, di diritto divino, regge nella
nostra contrada
la Chiesa in
luogo
[di]
Cristo: ed a
noi tutti
è sempre il padre della nostra fede e delle anime nostre ed a cui
tutti dobbiamo andare per avere le parole di pace e di salute eterna.
Lei
mi ha detto di rivolgermi al Vescovo.
Si umili, caro D. Pesso il Vescovo è già venuto a Lei; Le ha
scritto una lettera con cuor grande, una lettera fin troppo umiliante
forse,
e Lei l'ha rifiutata! Non
l’ha neppure letta
senza neppure leggerla!