V068T174 V068P195
Carissimo Don Sterpi, Vi mando il biglietto per Bariani, da Genova a Roma. A Roma troverà altro biglietto di andata per la Sicilia. Fategli coraggio e ditegli che lo seguo colla preghiera.
Io ho rinnovato i miei voti, lunedì, festa della Madonna di Pompei, alle Carceri, facendo la S. Comunione infra Missam del Vescovo, che venne per la S. Pasqua ai carcerati.
Ringraziatene anche voi altri il Signore. - Non posso venire per la Santa Pasqua costì - e me ne rincresce -, ma ho forti impedimenti e non mi conviene muovermi di casa in momenti così difficili per la faccenda Risi, mentre da un giorno all'altro potrei essere chiamato a Roma, dove è già Risi; - così credo almeno.
Certo che pel 26 desidero essere a Viterbo o per fare da testimonio o per accompagnarlo al tribunale. –
Santinoli fu pagato. Ma io ho potuto prendere per favore lire 1500 - ma ora mi trovo qui in gravi angustie, e ritornare alla Banca non mi sento, quindi converrà pensare come fare perché andare là a mendicare favori quando il danaro è nostro non me la sento, e si richiede sempre la firma di Goggi sul libretto.
Io l'ho detto fin dal principio che fu messo male.
L'autorizzazione vale nulla, trattandosi di firma sul libretto da farsi là presente. Il Vescovo qui è un po’ sulle furie con me - ancora per le vecchie faccende del Vicario o del Rettore, io non so, e forse non lo sa neanche lui. Comunque pare sia disposto a venderci la Casa oblatizia per L. 15.000 - e dico di comprarla - senza altro onere che questo: - sciogliendosi la Congregazione, per la stessa somma ritorni alla mensa vescovile e quanto ai nuovi lavori fatti, si valuteranno.
Ho ritirate le cambiali da Santinoli - quando voi ce le avete date vi siete fatto rilasciare qualche dichiarazione? Me la sono fatta fare io, ma domando se ce ne fosse un'altra, forse fatta già prima, è meglio, perché me ne parlò Don Ravazzano.
Viene
Don Novelli