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[Minuta]
Nobile
Gentilissima Signora,
Ricevo
qu
la Sua lettera che
comunicherò che a sconto di equivoci trasmetterò alle Sig.re
con le sue decisioni che, per ogni loro
migliore loro intelligenza e norma trasmetto,
comunicherò alle Signore Cavallini.
La
mia scritta
qui,
inviata a Lei domenica, fu prima letta
all Sig.ra comunicata e
approvata dalla Signora Adriana, pure a nome della Sorella che
era qui appositamente venuta per dirmi la loro decisione.
Quanto
alla persona addetta ai servizi, desidero che nulla le si dia, e
perché così dissi a principio, e anche perché Ella già tiene
accolse colà il Robertino, il quale, senza l'aiuto di pietosi,
benché orfano di guerra e di ambo i genitori, non ebbe fin qui dallo
Stato che assegnate lire 7 al mese: tanto
la
avrebbe dovuto morire di fame!
E
pensare che suo padre morì da valoroso
con
eroe, riportando una medaglia di argento al valore: sono cose da non
credersi. Io vorrei incaricare il suo Guido, che so trovarsi a Roma,
perché volesse interessarsi a pro di Robertino.
Intanto,
di questo fanciullo
ragazzo le Cavallini mi dicono che ha loro
rubato l'orologio della Signora Adriana e che dice di averlo, e non
vuole metterlo fuori, e ciò da tempo, e poi altre mancanze
abbastanza gravi. Così l'Adriana mi raccontò, dell'Alceste, cose
che meriterebbero
richiederebbero il suo allontanamento: si rifiuta anche di andare a
lavorare. E così del fratello di
quel,
che venne a sostituire il primo genovesito resti
allontanato.
Io
non ho difficoltà veruna di ritirare il Robertino, ma, come dissi
alle Cavallini, in questi momenti non vorrei mancare
fare atto che fosse
potesse essere poco delicato. Dubito molto che le Cavallini vogliano
poi ritornare, e questo dico chiaro, onde Lei sappia regolarsi.