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[Minuta]
7 Gennaio 911.
Egregio Sigr. Avvocato,
La ringrazio della Sua cortesia, e Le chiedo venia di non avere risposto alla prima Sua lettera, il che non fu per mancanza di riguardo verso Vostra Signoria.
Sono
lieto di sentire che il Sigr. Luigi De Filippi già da me ricoverato
in codesto Istituto della Divina Provvidenza, abbia ora trovato ove
andare a stare meglio; però, siccome
egli
poiché mi parve bisognoso
che egli di frequente abbisognasse di buoni consigli, mi valgo della
Sua bontà, Signor Avvocato, per pregarLa di dirgli di
che si
di assicurarsi bene prima di muoversi di non avere fretta di
consigliarsi anche col Can. Boggiano di Alessandria che me lo
accompagnò, coi suoi parenti di Genova, che gli vogliono bene e lo
hanno messo da me, e con persone savie, per non
evitare di trovarsi dopo
pentito più tardi e
senza avere un piede a terra e non avere più posto.
Ora
io
non è come quando io era a Tortona anche allora questo cercò
sollevargli la testa. Io a Tortona non ci sono più per un po’,
quindi vada adagio da non fare le solite stranezze che faceva con me
non faccia stranezze, vada adagio a muoversi: non è come quando io
era a Tortona. Veda un po’ anche
Lei, Signor Avvocato, di sentire dove vuole andare egli a finire e
gli dica una buona parola, perché non abbia a trovarsi su d'una
strada, mentre già si fa avanti negli anni: io Le sarò tenuto di
quanto Lei farà, come se l'avesse fatto per un mio fratello.
E,
quando dicesse
che
proprio se ne volesse andare, allora favorisca dirgli di rivolgersi
pure all'attuale Direttore del Convitto, che è il Sac. Sterpi, da
cui ora egli direttamente dipende e
avrà tutto quel che gli poiché io qui non avrei né registri né i
dati richiesti,
dal quale avrà ogni soddisfazione.
Con ogni ringraziamento, La ossequio...