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+ Anime! Anime!
Non ho più tempo a rileggere.
Bs. Aires, 10 Ottobre 1936
Vigilia della Mater Dei.
Caro Don Sterpi,
la grazia di Dio e la Sua pace siano sempre con noi! Per mancanza di tempo, dovrò essere breve, ma non voglio lasciare la buona usanza di scrivervi due volte la settimana. Stiamo tutti bene, grazie a Dio, e, in questo 2do Anniversario del Congr. Eucaristico, preghiamo Nostro Signore che abbondi su di noi la Sua grazia e su di voi tutti.
Quantunque con l'orazione e con ogni paterno aiuto cerchi di confortare in Domino alla perseveranza Don Cricenti, - pure non porto di lui speranza di rimetterlo a spirito e vita di buon religioso. Evidentemente egli ha finto di venire a lavorare per le anime, per farsi mandare in America a far soldi per la famiglia.
Questo suo intento si rivela ogni dì più, pur troppo. vedendo ora che, stando in Congregazione, non gli riesce di fare l'America,- senza che qui gli si sia dato alcun motivo,- adesso che sa un po’ la lingua del paese, dice che vuol andare sotto qualche Vescovo. Però qui non potrà restare (fuori di Congregazione), senza uno speciale permesso della S. Congr. Concistoriale. Di Vescovi che lo accettino ne troverà;- qualora, mi rincresce dirlo, se non proprio i Vescovi, qualche pezzo grosso del Clero favorisce ai Religiosi l'uscita dagli Ordini e Congr.ni, data la scarsità del Clero talora locale.
Qui poi, e in Brasile di più, i Vescovi sono mezzi Papi. Sarà bene che ne informiate il Visitatore, e si starà al suo consiglio.
II. Quanto a Paverano, ripeto che non ho trattato l'acquisto, se non dopo aver esposto tutto al Cardinale Arciv. di Genova dicendogli il prezzo e tutto. Ed Egli approvò e benedisse, dicendomi anche che Egli era stato a visitarlo e lo aveva trovato in cattive condizioni. E mi raccontò che aveva un fratello, il quale era Superiore dei Fate Bene Fratelli. I Fate bene Fratelli furono molto osteggiati, benché tengano Ospedali modello. Le istituzioni laiche tengono Ospizi come il Paverano, e per esse tutto passa.
Voglio ricordarvi questo discorso, questa particolare circostanza - che certo Sua Emin.za Rev.ma vorrà pure ricordare - nella udienza dove si trattò dell'acquisto di Paverano. Mi disse anche: oh per quella somma glie lo danno sicuramente, non parrà loro vero,- tanto in cattivo stato!
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Si avvicinava il Suo Giubilo Sacerdotale, e lo pregai mi permettesse di aprirlo a Suo Nome e come un Omaggio a Lui.
A principio disse: ma si tratta di una Casa di matti e col nome del Cardinale.- Gli pareva non fosse decoroso per la dignità cardinalizia, ma poi accettò.
A me, invece, pareva tanto bello che il Pastore e il Padre prendesse sotto il Suo nome quegli esseri tanto infelici, e che il mondo capisse così che noi si vede anche nei più infelici Gesù.
Ma dopo alcuni giorni mi scrisse di lasciare di dare quel significato. Gli ho risposto, credo da Venezia, assicurandolo.
Poi
lo vidi ancora più volte, si parlò del Paverano, mai mi disse che
ritirava il permesso e la benedizione datami per l'acquisto. Può
darsi che tra i
miei scarabocchi
le mie carte troviate anche il biglietto di Sua Eminenza,- non
troverete forse la risposta, perché telegrafai da Venezia; può
anche darsi che il biglietto di Sua Emin.za lo abbia avuto fuori
Tortona,- non ricordo.
Ricevo la collezione cartoline della Guardia: - ringrazio - Pregate per me!
Saluto, conforto e benedico in G. Cr. e Maria Santissima
Vostro aff.mo D.
Orione d.D.P.
P.S. Né mai Sua Emin.za fece osservazioni per Paverano. Solo una volta mi disse in genere: perché aprire in Genova tanti istituti per i poveri.