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Archivio - R. il 21 luglio 930 sospeso

Rev.mo Signor Don Orione,


La confidenza ispiratami da V. S. Rev.ma nell’unica volta in cui ebbi l’onore e il bene di parlarLe costì a Tortona, mi fa animo a chiederLe una grande carità a favore di un povero Sacerdote della mia Diocesi, del quale Le faccio un po’ di storia.

Egli apparteneva ai Cappuccini della Provincia monastica di Bologna: a 30 anni circa, ottenne il Breve per indossare la veste da Prete, al mio ingresso a Comacchio, 9 anni or sono, lo trovai in una Curazia della Diocesi.

Seppi che aveva avuto cattive tendenze verso giovinetti; gli feci vivissime raccomandazioni, e vedendolo dedito alla preghiera, di età abbastanza avanzata, allora (nei 50 anni) e per di più affetto da arteriosclerosi, sperava che tutto fosse un passato: ma pur troppo non fu così: siamo ritornati ad un fatto specifico di confidenze con un giovinetto, però sono costretto toglierlo da ogni cura di anime e da pericoli che danno a Lui occasione di male.

Ma ove metterlo? nella mia Diocesi minuscola non ho modo di collocarlo; mezzi di sussistenza non ne ha, l’unico fratello, maggiore di Lui, ha vissuto fino ad ora con Lui.

Eppure bisogna che lo tolga da dove è e presto, onde evitare denunzie e quindi pubblici scandali. Da settimana corr. fui a Roma e mercoledì 16, nell’udienza benignamente concessami dal Santo Padre, esposte le mie difficoltà, Sua Santità mi disse con cuore veramente paterno: Preghi la Provvidenza e confidi e la Provvidenza verrà , certamente verrà.

Lo stesso giorno seppi, a Roma, che V. S. Rev.ma, fra le tante opere di carità, ha pure quella di aprire le viscere di misericordia a questi poveri infelici Sacerdoti, che ritengo più  ammalati che colpevoli e perciò più da ricovero che da carcere.

Fui consigliato di rivolgermi al cuore paterno di V. S. Rev.ma.

In questo consiglio mi parve di intravvedere la Provvidenza assicuratami dal Santo Padre.      

















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Forse è ancora troppo presto, ho pregato poco! è vero; ma la cosa urge!

Confido grandemente e continuo pregare attendendo, con animo fiducioso, la provvida mano soccorritrice.

Nella prossima settimana ritornerò a Comacchio.

La ossequio distintamente e godendo affermarmi

di Vostra Signoria Ill.ma

dev.mo ed Obbl,mo


+ Fr, Gherardo Sante Menegaggi O. M. C.

Vescovo di Comacchio


Bagni della Porretta 19 - VII - 1930.      



































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R. copia quasi conforme –


               +                                                                  Anime e Anime!


Tortona, il 21 luglio 1930.


Eccellenza Rev.ma,


Il Signore consoli il cuore di V. Eccellenza. È da jeri che penso dove potrei collocare il Suo Sacerdote, ma non riesco a trovare la nicchia, - certo perché non ho pregato o non come dovevo!

Nelle Case dove ho ragazzi, non potrei; - dove non ne ho ci sono già altri come lui, e non ho più posti.

Sto per aprire un Eremo in Calabria, ma ci vorranno alcuni mesi, non perché l'Eremo non sia pronto da domani, ma perché non ho, oggi, il Sacerdote adatto a far di testa e da cuore per riuscire a confortare e rialzare i lapsi.

Mi voglia aiutare a pregare, e la Divina Provvidenza interverrà.

Bacio con profonda venerazione il Sacro Anello, e Le sono devotissimo e umile servo in Gesù Cristo e nella Santa Madonna


Sac. Orione dei figli

della Div. Provv.


P. S. Se vedesse che passa troppo tempo e non Le scrivo, Vostra Eccellenza, se non trova altrove; ripeta.