V070T078 V070P110

[Da Copia dattilografata – per terzi]

A Sua Eccellenza il Signor Gr. Uff.

Dottor Domenico Soprano

Prefetto di Alessandria

Tortona, 25 Ottobre 1939. XVII.

Eccellenza, in data 25 Settembre 1939 XVII, ritenni conveniente portare a conoscenza della Eccellenza Vostra la incresciosa e impossibile situazione che si era venuta creando a mio riguardo, - non so con quanta rettitudine e quali fini, - in forza di una deliberazione presa dall’attuale Signore Presidente dell’Ospedale Civile di Tortona, di cui sono Cappellano dal 1921 al 1925 e poi dal 1933 a tutt’oggi.

Date certe voci che in questi giorni si fanno correre per la Città, non conformi al vero e a mio danno, ritengo doveroso, a maggior chiarimento del già esposto e unicamente per la verità, aggiungere:

1) che durante tutto il periodo di tempo dacché sono Cappellano dell’Ospedale di Tortona l’Amministrazione non pensò mai a che mi fosse passato il vitto. Mi corrispondono in tutto lire 800 all’anno, gravate dall'onere di applicare N° 60 Messe di Legati, con la celebrazione quotidiana, d'estate e d’inverno, alle ore 5.30, - previa la Comunione ai malati delle corsie, che va dalle 4.30 alle 5.30. Più ho l’impegno di provvedere l’Ospedale di due Messe, non retribuite, in tutte le Domeniche e feste dell’anno, benedizioni etc. La Piccola Opera della Divina Provvidenza, cui appartengo, e che da 35 anni presta la sua Assistenza Religiosa all’Ospedale Civile, non ha mai chiesto stipendio, lieta di prestarsi ad un'Opera di pubblico bene.

2) Il servizio religioso ai degenti è sempre stato atteso scrupolosamente, tanto che nessun malato, di quanti hanno richiesto i Sacramenti, è morto senza di essi. Quando, per legittime regioni, non potei personalmente assisterli, sempre mi sono fatto sostituire da Sacerdoti degni della mia Congregazione. Né mai la competente Autorità Ecclesiastiche, direttamente interessata, ebbe a rivolgere a     

V070P111

me o a Don Orione, mio Superiore, la minima osservazione, circa il servizio dell’Ospedale.

3) Che io abbia adempito, e in lodevole modo, al mio dovere di Cappellano dell’Ospedale, lo ebbe pure a dichiarare, anche ultimamente, lo stesso Signor Presidente in carica, quando, il 29 dello scorso Settembre, scrivendo, a mia insaputa, a Sua Eccellenza Mons. Nostro Vescovo, dichiarava il “suo vivo rammarico per dover rinunciare al servizio sin qui con amorevole zelo prestato da Don Bariani”.

Tanto, con coscienza di Sacerdote e lealtà di Capitano degli Alpini, mutilato di Guerra, porto a cognizione di Vostra Eccellenza perché Voi, Signor Prefetto, possiate conoscere di Tortona, ogni dì più, uomini e cose. Fidato in Voi, e con la più alta considerazione,


mi onoro dirmi di Vostra Eccellenza