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[Da Copia dattilografata – di terzi a Don Orione]

S. Donato 23. 2. 1939.

Gentilissimo Reverendo,


Sfogliando il giornale (la Domenica del Corriere), ho avuto agio di leggere un articolo a lei dedicato, che comprova il suo animo buono e caritatevole.

Riflettendoci sopra, e forse per ispirazione del buon Dio, mi sono decisa a scriverle sicura che vorrà prendere a cuore questa mia supplica. nell’articolo stesso ho appreso gli innumerevoli Istituti da lei fondati, parte dei quali anche nella lontana America del Sud, e ciò mi ha spinto sicura di essere aiutata.

A lei ciò che le chiedo non è impossibile, avendo a Buenos Aires persone da poter prendere la cosa a cuore coscienziosamente.

Da dodici anni mio marito vive in Argentina, è stato sempre verso di me affettuoso e premuroso sia nello scrivere sia nel mantenimento della famiglia. Da quasi tre anni però le cose sono cambiate completamente, è divenuto trascurato dimenticando perfino l’affetto dei suoi tre figli.

Non sto a dirle reverendo le mie sofferenze e sacrifici, per di più con una mal ferma salute, non ho più i miei buoni genitori, non ho fratelli; un’unica sorella sposata lontano dal paese, come vede sono sola senza una persona cara.

Continuamente scrivo, ma è vana ogni speranza, le mie lettere non hanno risposta, ho fatto scrivere dai bambini lettere che avrebbero commosso un cuore indurito, ma pur troppo vivo di speranza sempre da un giorno all’altro.

Lei buon Padre mi ajuterà, non è vero? Il suo cuore non potrà restare indifferente, di fronte a tanta disgrazia, e il Signore terrà conto di quest’opera buona. È necessario che io sappia il nome del padrone del cantiere dove lavora, per poterle scrivere, il nome del padrone di casa, voglio sapere la sua vita, tutto ciò che è stata la causa di questo traviamento.

Nell’indagare raccomando la massima riservatezza, forse il solo mezzo per ricondurlo sulla retta via sarebbe la scusa del lavoro, lui è un bravissimo scalpellino e marmorista.

Mi affido completamente a Lei, nella speranza che mercé il suo aiuto torni nella     


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mia casa quella calma e tranquillità di cui tanto si sente il bisogno.

Mi raccomando al Signore, lei che è tanto buono, e la sua preghiera sarà certamente esaudita.

L'indirizzo di mio marito è il seguente:

Luigi Fabrizio Calle San Blas n. 1769 Buenos Aires (R.A.)

Ringraziandola anticipatamente, invio distinti ossequi.

Devotissima


Maria Paglia in Fabrizio

via Cerasoli (Frosinone)

S. Donato Val Comino

[Nello stesso foglio Don Orione, di suo pugno, scrive quanto segue]:

Caro Don Zanocchi, La pace del Signore sia sempre con noi! Fatemi la carità di interessarvi di questo caso, e sappiate riferirmene; niente a meravigliarsi che abbia piantata qualche nuova famiglia o sia caduto in mano di qualche megera.

È una pratica da svolgersi con tatto e anche con avvedutezza. Ho assicurato che avremmo preso a cuore la cosa.

Qui tutto bene, grazie a Dio. Conforto e benedico voi e tutti. Saluti da Don Sterpi, Don Gatti, Don Perduca, da tutti.

Pregate per me

vostro aff.mo in G. Cr.


D. Orione