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[Da Copia dattilografata]
15 febbraio 1940.
Anime! Anime!
Illustre e caro Comm. Pietro Bonatti
Decano Generale della Venerabile Arciconfraternita
di Sant’Anna dei Palafrenieri
Città Del Vaticno
Ho molto gradito la Vostra lettera del 9 corr., non Vi ho potuto rispondere subito perché proprio giovedì notte mi sono sentito tanto male che mi credevo di morire, e sono ancora a letto.
Quanto mi ha fatto piacere rivedere i vostri caratteri e sentire nelle Vostre parole l’antico affetto che ci ha uniti per ben venticinque anni nel servizio del Signore, ai piedi di S. Anna Benedetta, la buona nonna di Nostro Signore!
Come sempre, così ora, caro Comm. Bonatti, Vi dico che anch'io ho la migliore disposizione di ritornare a pregare S. Anna insieme con i miei cari e indimenticabili Palafrenieri di Palazzo, e sarò lietissimo se ci potremo fraternamente accordare, e mi auguro che almeno per altri venticinque anni, cioè anche quando io non ci sarò più, i miei Sacerdoti abbiano da crescere nello spirito di pietà e di divozione a S. Anna, come già il nostro santo Sacerdote Don Gaspare Goggi e gli altri che prima o dopo di lui edificarono nelle anime Gesù Cristo e servirono con fedeltà e fervore la Vostra Venerabile Arciconfraternita.
Poiché si temeva che io dovessi morire, per questo venne da Roma Don Risi, il quale pure fu Vostro Cappellano per anni; egli è ancora qui, benché io, grazie a Dio, ora stia tanto meglio che già oggi ho cominciato a levarmi per dir Messa. - Incarico, dunque, il Don Risi di trattare con Voi e con chi Vi sta a fianco, e spero, data la buona volontà che c'è da ambo le parti e l 'antica nostra amicizia, che non sarà difficile combinare.
Se poi piacerà al Signore che ancora venga a rivedere Roma, verrò, verrò a dire una Messa ai piedi di S. Anna, e a ricordare al la cara nostra Santa tutti i buoni Amici della Arciconfraternita, vivi e defunti, pei quali ho sempre serbato il più caro ricordo e un affetto che sa di fraterno.
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Don Risi non potrà ritardare, dato che ha già tanti impegni nella vasta parrocchia di Ognissanti. Egli si farà tosto vivo con Voi.
Confido poi che da parte dei nostri Venerati Superiori non ci sarà difficoltà, quando sottoporremo alla loro approvazione la minuta della convenzione.
Addio, caro Commendatore Bonatti.
Vogliamoci sempre bene nel Signore fate i miei rispetti più cordiali a tutti quelli della Arciconfraternita che mi conoscono,
e abbiatemi quale mi sento,
aff.mo Vostro