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[Minuta]

Gentilissimo Distintissimo Signor G. Ravano,

mio insigne Benefattore mio e del Cottolengo Genovese,

Ritorno ora da Genova, dove pur troppo non ho potuto mi fu dato trattenermi di più per incontrarmi con la Signoria Vostra come pur desideravo poiché da due qualche giorno che sono.

Oggi ho potuto parlare abbastanza a lungo col fratello di fratello di Lei Conte Agostino.

Devo dirLe che Egli è rimasto mol bene impressionato e mol ben disposto quanto ad incontrarsi con Lei, e ad un accordo. Solo mi disse che preferirebbe che Ella volesse, - magari in un breve promemoria esposto dattilografato e non firmato, diretto a me, dirgli fargli conoscere il suo punto di vista come Lei ritiene, nel Suo amore di fratello, che gli potrebbe giovare. Egli prenderà con con la migliore disposizione prenderà in esame la proposta della Sig.ria Vostra di Lei e direttamente o per mio tramite Le darà sollecita risposta risponderà con ogni sollecitudine.

Si vede che, forse, non si nel timore di po di non sapersi contenere a posto che nella conversazione si avesse [a] trascorrere nel dire con qualche parola che potrebbe potesse guastare, - egli gradirebbe preferisce tenere nei suoi primi passi approcci, per ora questa via.

Mi è assai E poiché Lei lo conosce, Le direi di accontentarlo.

Io ne spero bene e prego Iddio di assisterli e porre Loro di affrettare alla Loro Casa la sospirata pace.

Con ogni devoto ossequio, che vorrà estendere alla Sua distinta Signora, mi onoro dirmi di Vostra Signoria

Obbl.mo e dev.mo servitore in G. C. X.sto