V070T178 V070P185
[Minuta]
Ill.mo Sig. Conte,
Ho meditato sulla Sua lettera, ed ho avuto modo di conferire, su quanto Ella mi scrive, anche con i miei Colleghi.
Io
sarei venuto in questo pensiero. Senta: Ella affidi
il figlio
ci conosce e noi ormai conosciamo il Suo figliuolo,
la sua indole e quello che può fare: lo affidi a noi per sempre, noi
ne caveremo tutto quel meglio che potremo.
Ma
lo terremo caro in Congregazione, come nostro confratello, cercando
di ingentilirgli l’animo e di curarlo e averlo caro, vedendo in lui
la
im
un’anima grande capace di una
elevazione e
di sviluppo
consolanti.
Cosa ne dice, caro Sig. Conte?