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Amat.mo fratello [Augusto]
Riceveva jeri la tua lettera, il biglietto lo consegnai a Battista che ti invia un biglietto di visita e ti prega ogni bene.
Ricevei pure il biglietto che prima mi inviasti. Augusto mio, scusami se ho potuto menomamente dubitare sulla tua condotta. Lo sai quanto ti voglia bene e ti lascio pensare quanto non avesse a far impressione sul mio animo tale nuova. Ti accerto che, il sapere che tu non ti mantieni buono, che frequenti cattivi, che sei disubbidiente o prendi brutti voti, sarebbe per me dispiacere molto... ma molto grande. Ho scritto a Sala che sarà un mese, in quella lettera vi era un biglietto per te; non ne ebbi da Sala risposta veruna, né so s’egli abbia ricevuta la mia lettera di riscontro alla sua, né se a te fu consegnato il biglietto: quando mi scrivi, sappiamelo dire.
Lamenti la mia assenza...., o fratello, non sai che il mio pensiero è all’Oratorio?. Che per te sempre prego? - Nella tua lettera, mi dici che non hai più una consolazione…, Augusto mio, sai dove devi cercare le tue consolazioni? nella frequente Comunione, nel ricevere Gesù ogni giorno. Sono molti i pericoli che ti aspettano, fiero le lotte che dovrai combattere, e, se non ti scegli un confessore adatto per te, ad esemp. D. Berto, o D. Lemoyne, a cui aprire interamente il tuo cuore, e, se non ti accosti a Gesù, credimi, è impossibile, anche all’Oratorio, il passare un anno con interna soddisfazione e con profitto nella virtù.
Mi dici che tutti ti odiano: benedetto tu! è segno che il Signore ti vuole provare a far sì che tu a Lui solo rivolga tutto il tuo amore: Egli ti vuole tutto suo e perché non ti getti interamente nelle sue braccia? Il Signore ti vuole santo e perché tu ancora tentenni?
Oh! che piacere è mai l’essere da tutti odiato ed essere amati dal Signore!... Non piangere, no, Augusto, rallegrati e fatti santo! Quando ti sentirai sconsolato, va all’altare di Maria, a Lei, nostra buona madre, apri il tuo cuore, manifestale i tuoi dispiaceri, aprile tutto l’animo tuo, dille che tutto a Lei ti con sacri, per non amare che Essa sola... che stenda il
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suo manto sul tuo capo.... ai suoi piedi sì piangi, augusto mio, piangi... Ella ben meglio di me ti saprà consolare.
Lo credo che anche all’Oratorio si provano momenti di interno sconforto, li provai io pure; ma non rammenti che questa vita è una valle di lagrime? che sono questi gli istanti preziosi per innalzare il nostro spirito a Dio e slanciarsi verso la santità ? -- tutto passa sai e la morte viene... tutto quaggiù finisce,... questo mondo è come una farsa teatrale che termina collo spegnersi dei lumi... Una sola cosa prefiggiti in mente: - voglio farmi santo - e fa in modo di compiere tutti i tuoi doveri nel modo più perfetto e col fine di farti santo.
Avrai terminati gli esami, ma studia e prega molto.
Spero di venire a prenderti e ricondurti a casa il giorno dell’Assunta. Allora ti riabbraccerò e spero di potermi teco congratulare de’ tuoi profitti nella condotta, virtù e studio.
Non so se Sala sia all’Oratorio, né il perché non mi risponde, ad ogni modo, se c’è, salutamelo ed auguragli buone feste.
Riveriscimi l’indimenticabile D. Berto, e fammi speciali rispetti a D. Trione.
Scrivi qualche volta, sta certo che troverai in me un fratello che tanto ti ama e sempre sarà pronto a consolare il tuo pianto.
Augusto, Addio! Prega si per me, prega... e fatti santo. Buone feste!
In G. Cristo fratello aff.mo
Chierico Luigi Orione
Di Seminario il 23 Dic.bre 1889