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[Minuta]

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Un sacro amore, che s’accende ai palpiti del cuore di Cristo e si confonde colla carità del mio Dio: un amore, che avvampa alla vista di tanta di tanta gioventù tradita ed a’ gemiti pietosi del Sangue del mio Signore; un amore che s’avviva nella lotta che ferve fra Satana e Cristo, e più s’infiamma avanti alla società che febbricitante si dibatte dalle braccia di Cristo; con questo amore che si commuove alle lagrime dell’Angelo del Vaticano e piange con lui la rovina della famiglia e della società della giovinezza; con questo amore che al grido d’allarme dell’immortale Leone sorge alla riscossa delle anime: con questo amore indomito che a nulla s’arresta, che di nulla si sgomenta; ma tutto sacrifica anche la vita per tutti condurre nelle braccia di Cristo: non è possibile il silenzio: è necessario erompere: è necessario parlare.

Padre caro! à tuoi piedi io depongo la povera mia parola: mi sostenga la tua sapienza, mi avvalori la tua benedizione!

Sì, o padre dell’anima mia. dimmi ch’io parli: ch’io parli a questa gioventù tortonese che ti circonda e ti ama: dimmi ch’io parli dell’Oratorio: che parli loro de’ tre supremi amori del cuore cattolico, e dell’ultimo de’ tuoi figli non potrà a meno di risponderti: Ecce Adsum: son qui, già parlo!

Povera gioventù! Abbandonata da chi meno il dovrebbe; insidiata nell’innocenza, lanciata nell’abisso del vizio corrotta oggi e domani strumento di corruzione: in balìa d’una società scostumata. trastullo di sette infami d’una setta nefanda che t’aggioga al carro de’ delitti e dell’infamia: non vi sarà più dunque alcuno che pensi a la salvarti? Non vi sarà più alcuno che chi oda i gemiti, il grido straziante della tua fede – non vi sarà alcuno che chi ti sostenga nella lotta della vita.

Oh sì io lo vedo l’angelo della fede cattolica e lo vedo che spargendo sparger lagrime sull’anima tua che sacrileghe mani strappano al Cuore di Cristo. Io lo vedo e voi pure lo vedete Gesù, quest’angelo che seguendo le tracce luminose di Pio IX e dell’invitto Leone da del Vaticano vi porge vi apre le braccia e vi grida venite vi stringe al suo cuore.

Venite o figli al mio cuore! Venite nella mia casa, venite all’Oratorio: là avrete troverete un asilo sicuro, là è il porto della salvezza.      














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O Satana, arresta la tua marcia. Io la vedo Quest’angelo trionfale che stringe in pugno la Croce e poggiando immobile sull’immobilità della fede di Pietro, sta fermo a sfidarti alla tua difesa o cara della gioventù cara: sta fermo a salvarti salvarla.

La gioventù è di Cristo e Cristo sul cuore di lei regni e trionfi.

Voi lo vedete o giovani, voi l’acclamate! è il padre della nostra fede il Vescovo cattolico che vi apre nella sua casa un asilo, che v’accoglie che nell’Oratorio v’apre un porto di salvezza: è il padre delle vostre ani: è il vesc l’angelo è egli che v’illumina. Egli è il Vescovo cattolico che apre schiude le porte d’un tempio sacro all'orazione alla virtù!

Oratorio!” quante emozioni nel mio cuore a questa parola! Oratorio! oh nome soavemente caro: tu mi suoni parola di casa di fede: tu mi parli di Dio! Scuola di virtù elette e palestra della vita cattolica, l’Oratorio Festivo è una istituzione eminentemente cristiana, ove oltre è santo recinto ove oltre alla sana e larga istruzione religiosa, si rialza l’anima lo spirito alternando agli studi i trastulli, si rinvigorisce la volontà nell’esercizio del bene: si educa il cuore agli affetti i più santi e s’eleva la mente agli alti ideali della religione!

Eccovi l’Oratorio! qui nel sorriso d'ineffabile dolcezza i giovanetti tortonesi apprenderanno ad amarsi da fratelli cristiani: apprenderanno a pensare rettamente apprenderanno a pensare rettamente e come si deve e ad agire come la pensano.

A f im da fanciulli E quando, dopo un giorno di festa, ritorneranno a voi in sulla sera alle vostre case a voi o padri spireranno dal volto quella vi porteranno