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[Minuta]
[1892]
Un
sacro amore, che s’accende ai palpiti del cuore di Cristo e si
confonde colla carità del mio Dio: un amore, che avvampa alla vista
di tanta di
tanta
gioventù tradita ed a’ gemiti pietosi del Sangue del mio Signore;
un amore che s’avviva nella lotta che ferve fra Satana e Cristo, e
più s’infiamma avanti alla società che febbricitante si dibatte
dalle braccia di Cristo; con questo amore che si commuove alle
lagrime dell’Angelo del Vaticano e piange con lui la
rovina della famiglia e della società
della giovinezza; con questo amore che al grido d’allarme
dell’immortale Leone sorge alla riscossa delle anime: con questo
amore indomito che a nulla s’arresta, che di nulla si sgomenta; ma
tutto sacrifica anche la vita per tutti condurre nelle braccia di
Cristo: non è possibile il silenzio: è necessario erompere: è
necessario parlare.
Padre
caro! à tuoi piedi io depongo la povera
mia parola: mi sostenga la tua sapienza, mi avvalori la tua
benedizione!
Sì, o padre dell’anima mia. dimmi ch’io parli: ch’io parli a questa gioventù tortonese che ti circonda e ti ama: dimmi ch’io parli dell’Oratorio: che parli loro de’ tre supremi amori del cuore cattolico, e dell’ultimo de’ tuoi figli non potrà a meno di risponderti: Ecce Adsum: son qui, già parlo!
Povera
gioventù! Abbandonata da chi meno il dovrebbe; insidiata
nell’innocenza, lanciata nell’abisso del vizio corrotta oggi e
domani strumento di corruzione: in balìa d’una società
scostumata. trastullo di
sette infami
d’una setta nefanda che t’aggioga al carro de’ delitti e
dell’infamia: non vi sarà più
dunque alcuno che pensi a la
salvarti? Non vi sarà più
alcuno che
chi oda i gemiti, il grido straziante della tua fede – non
vi sarà alcuno che
chi ti sostenga nella lotta della vita.
Oh
sì io lo vedo l’angelo della fede cattolica e lo vedo che
spargendo
sparger lagrime sull’anima tua che sacrileghe mani strappano al
Cuore di Cristo.
Io lo vedo e voi pure lo vedete
Gesù, quest’angelo che seguendo le tracce luminose di
Pio IX e
dell’invitto Leone da
del Vaticano vi porge
vi apre le braccia e vi
grida venite
vi stringe al suo cuore.
Venite
o figli al mio cuore! Venite nella mia casa, venite all’Oratorio:
là avrete
troverete un asilo sicuro, là è
il porto della salvezza.
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O
Satana, arresta la tua marcia. Io
la vedo
Quest’angelo trionfale che stringe in pugno la Croce e poggiando
immobile sull’immobilità della fede di Pietro, sta fermo a
sfidarti alla tua
difesa o
cara
della gioventù cara:
sta fermo a salvarti
salvarla.
La gioventù è di Cristo e Cristo sul cuore di lei regni e trionfi.
Voi
lo vedete o giovani, voi l’acclamate! è il padre della nostra
fede il Vescovo cattolico che
vi apre nella sua casa un asilo, che v’accoglie
che nell’Oratorio v’apre un porto di salvezza: è
il padre delle vostre ani: è il vesc l’angelo
è egli che v’illumina. Egli è il Vescovo cattolico che apre
schiude le porte d’un tempio sacro all'orazione alla virtù!
“Oratorio!”
quante emozioni nel mio cuore a questa parola! Oratorio! oh nome
soavemente caro: tu mi suoni parola
di
casa di fede: tu mi parli di Dio! Scuola di virtù elette e palestra
della vita cattolica, l’Oratorio Festivo è una
istituzione eminentemente cristiana, ove
oltre
è santo recinto ove oltre alla sana e larga istruzione religiosa, si
rialza l’anima
lo spirito alternando agli studi i trastulli, si rinvigorisce la
volontà nell’esercizio del bene: si educa il cuore agli affetti i
più santi e s’eleva la mente agli alti ideali della religione!
Eccovi
l’Oratorio! qui nel sorriso d'ineffabile dolcezza i giovanetti
tortonesi apprenderanno ad amarsi da fratelli cristiani:
apprenderanno a pensare rettamente apprenderanno
a pensare rettamente
e
come si deve e ad agire come la pensano.
A
f im da fanciulli
E quando, dopo un giorno di festa, ritorneranno a
voi
in sulla sera alle
vostre case
a voi o padri spireranno
dal volto quella
vi porteranno