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[Da Copia minuta manoscritta –

vi sono correzioni ed aggiunte autografe di Don Orione]

Appello alla a tutta la popolazione di Volpedo.

Lo slancio di generosa pietà che esso la popolazione il popolo di Volpedo ha altre volte dimostrato altre volte nel saper fare della Sua Chiesa Parrocchiale uno de’  monumenti religiosi più belli notevoli della Val Curone, ci fa arditi a rivolgerci con quest’Appello al cuore di tutti i Volpedani, ricchi e poveri, sicuro che esso non cadrà inascoltato.

La nostra Chiesa Parrocchiale di Volpedo é bella, è , a giudizio degli intelligenti, la più bella Chiesa della Val Curone; ma essa ora manca di un qualche cosa che la completi pel fine suo, che la renda più lieta, e parli meglio alle anime, e vi desti l'entusiasmo dell’amore di Dio e del prossimo: - manca di un organo adeguato!

Il vecchio organo orami era ridotto ad un ruinoso stato, che, invece di servire per a rendere più splendide le cerimonie del culto, ed elevarci a Dio con l’armonia dei suoni, riusciva, purtroppo, malgrado tutta l’abilità dell’artista, riusciva a certe stonature che erano un vero sconcio per la serietà delle funzioni sacre, ed un disaccordo sgradevolissimo in mezzo alle armonie dei cantici popolari e all’elevarsi delle anime al Cielo.

Ecco adunque, o ottimi Volpediani, che cosa domandiamo alla vostra tradizionale generosità : Un organo nuovo, un organo degno di Volpedo! - un organo moderno e liturgico che ci faccia pregustare un saggio del canto degli Angioli: che ci trasporti da questa bassa valle di esilio ad alte e serene misteriose regioni: che accompagni il cantico delle nostre laudi e conforti il gemito dei nostri dolori!

La musica è, fra le arti belle, quella che più innalza; quando essa è ispirata a Dio, viene benedetta dalla Religione e la serve mirabilmente poiché essa scioglie il gelo che agghiaccia il cuori, versa balsamo sulle ferite mortali: purifica commuove e inonda di soavi melodie le anime, e le rapisce le anime in una preghiera, in un’estasi che è insieme adorazione, speranza e amore.

A noi, Parrocchiani di Volpedo, - a noi eredi non indegni immemori della fede forte e operosa de’ nostri Avi,- il provvedere a questo bisogno della nostra Chiesa, a quest’opera così necessaria di culto e di arte. Siamo generosi con Dio.     


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Siamo generosi! Lasciamo alla gioventù che cresce nell’alba rosea e fiorente della vita tale testimonianza della nostra generosità religiosità che, in mezzo alle tempeste incruente delle passioni, senta ancora, senta sempre senta ognora sotto le arcate del tempio la voce dei padri, senta il profumo della più schietta fede, la pace, la calma e la dolce visione di un Bene che non è terreno!

Siamo generosi con Dio! e Dio sarà generoso con noi.  

Egli ci restituirà largamente ciò che noi faremo pel decoro della sua Chiesa: la nostra offerta, i nostri sacrifici fatti a scopo sì profondamente cristiano e sì altamente artistico intellettuale, porteranno gioie soavi e serene alle nostre anime la benedizione di Dio, e sulle nostre famiglie e sulle nostre terre campagne la benedizione di Dio!

La spesa totale sarà di lire 8000, pagabili a quote annuali.

La sottoscrizione viene è aperta dal nostro Signor Arciprete, Don Pietro Pasquali, con una prima offerta di lire cinquecento.