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[Da Copia dattilografata]

Istituto San Filippo Roma –

via Appia Nuova 126.      li 25 Giugno 1924.

+      Anime e Anime!

Caro Signor Canepa,

Grazia e pace da Gesù Cristo Nostro Signore!

Jeri sono stato ricevuto in udienza privata dal S. Padre che si è dimostrato pieno di tanta bontà e carità verso i Figli della Divina Provvidenza e mi ha dato una benedizione anche per voi e per la Signora Concetta e per vostro Genero.

E mi ha proprio detto e ripetuto che vi benedice con tutto il cuore.

Mi pareva di essere ai piedi di Gesù e di sentire a parlare il Signore.

Ora vi do la notizia che incomincio nel nome di Dio una grande vita, una vita nuova con la grazia del Signore: voglio convertirmi e riparare tutto il male fatto, e comincio oggi ad amare il Signore e a vivere di carità e di amore ai poveri e a tutti i miei fratelli peccatori.

Dunque mi dovete aiutare se mi volete bene sul serio.

Voglio nascondermi e consumarmi di amore di Dio e del prossimo, ma dei poveri più abbandonati; voglio star nascosto nel cuor di Gesù Crocifisso ma andare per le strade e per le piazze col fuoco della carità.

Anche il Santo Padre è contento e mi ha dato la sua benedizione che è la benedizione di Gesù Cristo.

Non dobbiamo aver paura perché il Signore ci conduce, ho paura solo della mia miserabilità .

Ho bisogno delle preghiere vostre e di tutti, di tutti. Senza preghiera e senza carità non si fa niente. La Santa Madonna ci assista.

Il Santo Padre ha benedetto molto il Piccolo Cottolengo di Genova.

Il Santo Padre era talmente pieno di carità e pareva che avesse la fiamma di Dio nel petto e nella parola quando ha benedetto il Piccolo Cottolengo e le Suore e tutti i Benefattori e Benefattrici.

I Gambaro mi ha detto che li conosce, ma glie li ho fatti conoscere di più e gli ho detto la carità grande dei Genovesi. Mi sono alzato dai piedi del Vicario di Gesù Cristo e mi sentivo contento come se fossi diventato un'altra persona. Noi dobbiamo amare tanto, tanto, tanto il Papa e pregare sempre per il Papa. Amare il Papa è amare Gesù Cristo è la stessa cosa, è lo stesso amore benché l’amore del Papa costa di più.     









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Mi spiegherò poi a voce quando parleremo dell’amore di Gesù e del Papa.

Intendo presto passare a trovarvi di persona, caro Canepa, caro e mio vecchio amico e fratello nel Signore.

Pregate tutti per la mia reale conversione all’amore di Dio e di Gesù Crocifisso! Sono contento tanto tanto di venire a Genova, la città della Madonna a vivere e a morire con i poveri e voglio essere il servo dei poveri di Gesù Cristo. e tutti vi benedico, voi e i vostri e tutti e tutti.

Aff.mo


Sac. Orione della Divina Provvidenza