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Istituto del Sacro Cuore

per artigianelli

S. Severino Marche (prov. Macerata)

li 19 Ottobre 1924.

Anime e Anime!

Nobile Signora,

Grazia, conforto e pace di spirito da Gesù Cristo Signor Nostro!

Ho ricevuto Suo espresso stamattina dopo le 8, ma già l'atto si era fatto ieri sera a notte, alle 10½.

Mi parve di dover scegliere quell'ora tranquilla, quando tutta quella gente che stava per casa era a riposare, e quando il Sigr. Conte è nei momenti migliori (di sera sta sempre un po’ meglio).

Ho pensato che poi oggi era Domenica, e veder venire il Notaio avrebbe destato più ammirazione e curiosità.

Di più, sapevo che stamattina sarebbe giunto l'Avv.to Raffaele Servanzi, come, infatti è venuto, - e oltreché non sapevo se si sarebbe rimasti liberi, temevo anche che tale visita indisponesse il Signor Conte anche quest'anno.


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Ora, data la presenza di questo parente in San Severino (che però fino alle 11½ non era venuto dal Conte; io poi venni su a pranzo a Castello e non so se sia andato, o se si trattenga ancora a S. Severino) - Ella vorrà comprendere che mi trovo nella impossibilità morale di poter fare dei codicilli, come il Sigr Notaio Buttaoni bene ha suggerito.

Bisognerebbe fare ora un nuovo atto: è festa, e si desterebbe grave impressione nel paese, quasi io volessi far cambiare il testamento, abusando del mio ministero e della fiducia del Conte, potrebbe parere che volessi torturare un povero malato, - e ciò mentre è arrivato quello che si ritiene da molti che sia il presunto erede.

Però D. Risi, circa il vero erede, Le dirà una parola che oggi - data la situazione - ritengo di dover dire, sub secreto.

Quanto al codicillo, - se non se ne potrà fare a meno, - potrà farsi appena Ella sia qui, magari con un Notaio che non sia di qui, e pregherò N. Signore che conservi il Sigr Conte così che possa fare tutto regolarmente.

Quello, invece che V. Signoria mi pare che possa e debba fare nel Signore è questo: Ella rilevi quanto c'è nella cassetta, e lo metta al sicuro. Metà della somma però se la porti dietro, che è la parte lasciata a Lei, a voce, me presente, mercoledì 15 corr.

Quando V. Signoria è qui al Conte io dirò la cosa come è, e il timore che l'erede, oggi o in avvenire, possa affacciare delle pretensioni sul completo ammontare della Cassetta non avendo Egli (lo Zio) scritto nel testamento quanto ci disse mercoledì (E non c'è di fatto nel testamento): il Conte, davanti a 4 testimoni fidati, prende in mano la somma e la darà a Lei, dicendole: questa è per te, in caso di mia morte.

Io non so di Legge: Ella voglia interrogare il Sigr Notaio Buttaoni, ma ritengo che si possa fare; ed eviterebbe il pericolo di pagare forse forti tasse, il che mi pare dovrebbe fare col Codicillo, perché il governo verrebbe a conoscere che c'era alla morte del Conte una Cassetta con Somme, e tenterà di colpire.

Oppure, se questo non andasse, lo Zio suo potrà fare per Notaio una dichiarazione che esonera Lei dal dare conto ad altri del mandato che Le affidò di procuratrice, e di qualunque somma ritirata.

Il Sigr Notaio Buttaoni è tale che saprà ben suggerirle questi o altri modi per non avere noie, e Dio la aiuterà certo.


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Né io né Lei, Signora Contessa, ci siamo messi in questa faccenda di nostra volontà: è Dio che ha disposto così, per mettere in tranquillità l'animo del povero Infermo.

Io, se non fossi per assisterlo, pagherei 10. mila lire a poter volar via da San Severino in questi momenti; ma sento di non doverlo abbandonare, come ha voluto che gli promettessi quando era sano.

Lo stato del Suo Sigr Zio, pur troppo è sempre grave, e non c'é da perder tempo.

Stanotte, dopo partito il Notaio, passò la notte forse la più tranquilla così disse Lui stamattina ma, in complesso, il miglioramento non progredisce, e, data la grave età, e lo stato generale di sfinimento, c'è a temere più che a sperare, - e potrebbe da un giorno all'altro aggravarsi, e poi finire. S. Teresa, che lo ha invitato a fare tutto bene nello spirituale, compirà la grazia anche nel materiale, - a tranquillità del Sigr Conte e a gloria di Dio. Preghiamo!

Nella S. Messa specialmente, pregando per Lui prego anche per V. Signoria, che Iddio La conforti, e La benedica né Suoi figli.

Mi abbia, Sigra Contessa, con la più alta stima per dev.mo Servitore in Gesù Cristo e nella Santa Madonna

Sac.te Luigi Orione della Divina Provvidenza