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[Lettera scritta su di un modulo telegrafico]

Anime e Anime!

Genova, il 18 Maggio 1925.

Nobile Signora,

Sono fuori casa e mi valgo di questo modulo, perché privo di carta migliore.

Giunsi ieri mattina a Tortona, e trovai la Sua lettera.

Il Conte non ha (che mi risulti) mai promesso di provvedere al Santuario con delle Somme, né io ho mai detto questo, perché non è vero, e ciò mi riesce affatto nuovo. Ci fu - è vero - qualche persona che mi avvicinò e cercò insinuarsi, perché io dicessi al Conte di fare etc.; ma io venni al letto del Conte per aiutarlo nell'anima, come Egli mi aveva fatto promettere quando era sano, e mi astenni anche dall'introdurgli in camera (come del resto era mio dovere) chi voleva valersi di me per essergli presentato.

Mi fa pena che ora si abusi del mio nome. - Ma la verità è questa.

Non ho voluto tardare a scriverla.

De resto Signora Contessa, io spero essere a Roma a giorni: amavo tanto trovarmici per la Canonizzazione del Beato Canisio, atleta della Fede.

Venendo mi farò presente.

Gradisca ogni ossequio.

Dovrò poi andare anche a San Severino.

Iddio La conforti e La benedica con i Suoi Figli e così la Madonna SS.

Dev.mo Suo Servo

Sac. Orione della Div. Provvidenza