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Al Padre che ci ha creati, al Figlio, che nei dolori ci

ha redenti, allo Spirito Santo, il cui amore trattiene

i fulmini della Divina Vendetta, sia lode e gloria nei

secoli. Amen

Tortona, li 5 Agosto 1901.

Veneratissimo Monsignore nostro Vescovo. o Eccellenza veneratissimo

Gli iniqui hanno circondato il Giusto per opprimerlo, o Padre Veneratissimo Presule, e veneratissimo Monsignore Benefattore nostro veneratissimo, e gli empi figli del secolo si provano di insozzare nel fango delle contumelie la Sacra Vostra Autorità che è stabilita contro il mondo.

Ma si conforti e speri Vostra Eccellenza che il Signore non tarderà a dar di mano allo scudo insuperabile, che è l'equità (Sap. V-20) Intanto il Vostro cuore, angustiato in questi giorni per i nuovi e sacrileghi sfregi che i perversi si apprestano a fare a Gesù Cristo nella Vostra persona, ha motivo di grande allegrezza nel vedersi dai dolori, dagli strazi e dal lento martirio sempre più avvicinato a Lui che con la morte salvò l'umanità.

E indizio per Voi di non debole affetto e d'altissima considerazione da parte di Dio

è certamente, in questi nostri tempi di confusione e di morte, l'essere fatto segno visibile e deciso alle persecuzioni continue e ingiustificate dei tristi. Iddio, quelli che maggiormente ama, li separa più nettamente dal mondo, e li costituisce come segnacolo sicuro, e simbolo di venerazione e di affetto per quelli che amano la verità e la giustizia. Per i poveri Figli della Divina Provvidenza, che V. E. con letizia vide nascere, chiamò nella Sicilia che con

prudenza e con paterna amorevolezza benedisse e fece crescere ogni Vostro patimento forma un nuovo titolo all'amore per Voi e all'attaccamento alla Vostra persona.

Noi vivamente ci condoliamo con Voi per le nuove offese che si stanno consumando contro la dignità del nostro Vescovo, e, mentre pochi sciagurati, su giornali empi e blasfemi, Vi porgono un amaro e nauseante calice d'assenzio, di aceto e di fiele, innalzeremo umili preghiere al Cielo, perché Iddio si compiaccia di far piovere su di Voi copiosa la dolce manna consolatrice; perché la infermità della carne non faccia ostacolo allo spirito, il quale è pronto a combattere e vincere ogni battaglia per la gloria del Signore.

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Si compiaccia il vostro cuore esacerbato di dividere con noi i suoi affanni; né si

muova a disprezzo, o Padre, la pochezza nostra, la nostra debolezza e la nostra miseria, che Iddio, secondo le parole dell'Apostolo, «elesse le ignobili cose del mondo e le spregevoli, e quelle che non sono, per distruggere quelle che sono».

Che il Cuore sacratissimo di Gesù Vi sostenga, che la dolcissima nostra Madre Vi ricopra col Suo manto; e il vostro zelo per la salvezza delle anime aggiunga nuova lena all'animo affranto da tanti e così gravi travagli.

Per tutti i figli della Divina Provvidenza sempre vostro

Sac. Luigi Orione