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[Per la Madonna - Da A. l, - l’Opera della Divina Provv. - Tortona 27 Agosto 1899]

Ave, Maria!

Con queste parole oggi un popolo di tuoi figli s'avvia dalle valli e da paesi lontani, e solleva lo sguardo pieno d'amore verso Monte Spineto, e commosso ti saluta, o Vergine benedetta: Ave Maria! Com'è dolce questo saluto! È il saluto di chi annunciava alle genti la pace da lungo tempo sospirata e pianta; è il saluto che a te annunciava, insieme con quella del figlio di Dio, la maternità di tante anime afflitte e desolate che a Te, o Immacolata, dovea presentare il Cristo, lavate nell'onda purissima del Sangue Suo Divino. - Vergine Santissima, cara e dolcissima Madre mia, con quanta effusione noi piangiamo ai piedi del

Tuo altare, dopo tanto tempo che non siamo più venuti! Ma tu ci riconoscerai ancora, Madre: guardaci... siamo i tuoi poveri figli.

Ricevi il nostro grido, ed abbi misericordia di noi, o Madre delle divine isericordie! Aprici le braccia e il cuore affinché sul tuo seno troviamo conforto e vita.

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Fissando gli occhi sul tuo Simulacro, o dolcissima Madre nostra, sentiamo che tu sei qualche cosa più che umana creatura: traspare dall'umano sembiante quella bellezza ineffabile, che è l'adornamento più fulgido creato da Dio per il Paradiso. Ave, Maria!

e noi ti salutiamo, umile ed alta più che creatura, Vergine bella di Monte Spineto, che in soavissimo atteggiamento mostri il tuo divino Figliuolo in atto di benedirci! Salve, o beata! dal vivido fuoco di una fede profonda e tranquilla atteggi l'aspetto verginale al lieve sorriso di un'estasi materna. - Ave, Maria!

Oggi dinanzi a Te è il trionfo della fede, è una calca, una piena di turbe venute dalle città, dai villaggi, dalle campagne, senza curarsi di fatiche e disagi, bramose di penetrare nel Tuo Santuario, di stringersi per un istante, incalzate dall'onda pia, al tuo altare, di fissare in Te più da vicino lo sguardo, di invocarti coi nomi più soavi e più grandi.

O Maria, Madre di grazie ti chiama la voce universale delle genti, che invocandoti

da secoli ricevono da Te benedizioni e prodigi. Rendi vana per sempre l'opera dell'inferno e del mondo, raffermando nel cuore ai tuoi figli quella fede, per la quale Tu fosti degna di essere Madre del Verbo: custodisci e salva il tuo popolo!

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Più assai dei nemici che un giorno invadevano queste contrade, sono tremendi i

nemici spirituali che ci insidiano e tentano colpirci per ogni lato. Considera i tristi e funesti guasti dell'immoralità, della bestemmia e della miscredenza, onde tanti poveri tuoi figliuoli

vanno contaminati.

O tu Potente, che tutte quante le eresie schiacciasti col tuo piede verginale, fuga col fulmine dei tuoi occhi i nemici immondi, o tutta pura, dirada le tenebre che minacciano confondere i tuoi figli, o fulgida stella del mattino! Tra il profumo dei fiori, tra il suono festivo delle campane e il rombo di cento mortaretti; tra un'onda di luce e un azzurro immenso di cielo, e il scintillar di mille faci; tra le lacrime e la fede di una tenerezza figliale, accogli, o Pia, o Bella, o Clemente, la preghiera dell'anima: salva e santifica il tuo popolo!

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Ave, Maria! Le generazioni passeranno dinanzi a Te venerandoti, piene di ammirazione e di speranze, e diranno commosse: qui è discesa dal Cielo la Madre nostra! - e qui verranno i miei figliuoli, camminando per mari e per monti agli splendori del tuo

volto, o Madre adorata; e verranno da regioni lontane le barbare tribù a posare qui l'arco e la faretra e la natia ferocia. Tutte le genti ti diran beata: d'indole e di costumanze e di colori diversi e di diverso linguaggio, e di terre fino allora divise e nemiche, o Vergine, ai tuoi piedi io li vedo abbracciarsi e parlare un solo linguaggio; e, fatti uni di fede e di Madre, sollevare a Te da queste altitudini l'inno grande dell'amore celeste. E i secoli, come scrissero i tuoi prodigi, così andranno ripetendo le tue lodi immortali!